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Un lupo mannaro americano a Londra

Regia di John Landis vedi scheda film

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La recensione su Un lupo mannaro americano a Londra

di trebby
10 stelle

Parlando di questo film potrei lodare i meravigliosi effetti speciali, potrei lodare la bravura degli interpreti, potrei lodare la bravura del regista; preferisco tuttavia limitarmi a lodare il contrasto voluto dal regista tra l'innegabile ironia di fondo e le tematiche ''dark'' della storia. Potrei anche tracciare un parallelo con un'altra pellicola girata in quel lontano 1981: ''il bacio della pantera'' con Nastassia Kinski e Malcolm Macdowell. La trama è semplice: due turisti americani in vacanza in Gran Bretagna vengono aggrediti da un licantropo, uno dei due muore l'altro viene ferito e diventa a sua volta un licantropo seminando il panico a Londra. Dal mio punto di vista la licantropia è una metafora, ovvero c'è una belva in ciascuno di noi, una belva che ogni tanto viene fuori. Una belva nel senso buono del termine nel senso che in ciascuno di noi c'è un lupo mannaro pronto ad azzannare gli ostacoli, e non solo un agnellino bastonato pronto a chinare il capo. La belva che in questo film sembra più che altro un mostro infernale frutto di ancestrali leggende scaturite da arcaiche paure nei confronti dei lupi che si cibavano delle pecore tanto utili in agricoltura. La leggenda del lupo mannaro affonda le proprie radici nell'Europa paleoindustriale fatta di caccia, pastorizia e magari nomadismo, un'Europa arcaica dove il lupo appunto era il nemico numero uno di agricoltori e pastori. Nel film il lupo mannaro viene catapultato nella Londra degli anni '80 tra punk ed alternativi, interessante la scena della metropolitana dove l'ingenuo signore che sta per essere predato dal lupo mannaro dice: ''se si sta divertendo non è per nulla divertente, farò una denuncia.'' Una scena che gronda flemma britannica a quintali, sembra tanto il passo de ''l'isola del tesoro'' dove il vecchio lupo di mare long John Silver in evidente stato d'ubriachezza molesta viene reguardito dal medico del paese con queste parole: ''stia attento che io sono pure magistrato e alle prossime assise potrei fare il suo nome.'' Interessante notare che il licantropo s'innamora di un'infermiera con la sindrome della gheisha crocerossina, molta gente infatti pensa che sia insito nelle donne l'istinto all'accudimento non solo dei figli ma anche dei patner, non a caso la ragazza nel momento più drammatico del film dice: ''David let me help you''.  Non mancano i momenti teneri ad esempio quando il licantropo telefona a casa e trova solo la sorellina di dieci anni con la quale si comporta in maniera molto protettiva. Un film completo dove si piange, si ride e si ha paura voto 10 e lode.

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