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Le invasioni barbariche

Regia di Denys Arcand vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Le invasioni barbariche

di chinaski
8 stelle

Ci sono un padre e un figlio. E una distanza che sembra incolmabile fra i due. Il primo è un professore. E' uno stronzo, ama il vino, le donne e tutto quello che ti fa sentire vivo. Tutto quello che giudicheresti deprecabile se tu fossi un moralista. Il secondo è uno che lavora con i soldi. E' uno stronzo, ha le sue certezze, e pensa che con i soldi sia possibile comprare tutto. E forse ha ragione.
Come dicevo, tra i due, sembra esserci una frattura difficile da ricomporre. Il figlio cerca in tutti i modi di alleviare il dolore degli ultimi giorni di vita del padre. Ma la frattura, alla fine, non si ricompone. Anche dopo tutte le lacrime, le litigate, i momenti di quiete i due rimangono divisi. Forse non si odiano più, ma rimangono due persone distinte. Come è giusto che sia.
La grande bellezza di questo film sta nel mostrare la vita in tutta la sua irridente complessità. Non ci sono ragioni e torti che non possano mostrare il loro contrario. Esattamente come succede nell' esistenza di ognuno di noi. Tutti i personaggi sono poliedrici. Hanno varie sfaccettature, non sono incastrati in una parte.
Ed è in questi casi che nascono le vere emozioni in colui che guarda. Quando ti accorgi che, magari senza volerlo, hai iniziato a commuoverti. Hai iniziato a provare sensazioni. Questo è il miracolo della vita e dei film, senza esagerare.
Nella pellicola vengono affrontati temi difficili. Il dolore curato con l' eroina, l' eutanasia, la corruzione, il potere dei soldi. Ma il tutto assume una dimensione reale e coscente che non puoi contrariare. Il brutto è che molte volte questi temi vengano trattati in maniera decontestualizzata. Non si può essere a favore o contrari all' eutanasia a priori. Bisogna viverle queste cose per crearsi una opinione o un giudizio. Come per tutto il resto di quello che ci capita. In questo caso è giusto che un uomo possa decidere come voglia morire.
E' giusto che un uomo malato di cancro non voglia soffrire e perciò possa fumarsi l' eroina. O farsi una pera.
E' giusto che voglia incontrare di nuovo i suoi amici. E che questi lo accompagnino fino al termine del suo viaggio.
Quello che avrà imparato qualcosa su se stesso, grazie alla morte del padre, sarà il figlio.
Seduto sull' aereo che lo riporta a casa le sue certezze sono meno forti di prima. La ragazza che ha accanto non sa più se è la ragazza della sua vita. Il bacio di poco prima lo ha scosso. Il bacio di poco prima gli ha ricordato che la vita è beffarda. Che tutti i programmi, i sogni e le illusioni che ci facciamo quasi mai ci porteranno nella direzione voluta.
Chi decide di seguire queste strade sconosciute molte volte rischia di perdersi e di perdere tutto quello che ha intonro. Forse una famigla, forse il lavoro, forse gli amici. Chi decide di percorrere queste strade sceglie di darla vinta alla vita e di seguire i suoi capricci. Siamo noi in grado di dire se questa sia una scelta giusta o sbagliata?
Io ancora no.
E spero che la vita stessa o l' esperienza un giorno mi consegnino questa difficile risposta.

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