Regia di Bryan Singer vedi scheda film
Il folle Colonnello Stryker (Brian Cox) vuole annientare tutta la razza mutante, sfruttando i potentissimi poteri telepatici del Professor Xavier (Patrick Stewart), suo ostaggio. Gli X-Men capitanati da Ciclope (James Marsden), Tempesta (Helle Barry), Logan (Hugh Jackman) e Jean Grey (Femke Jansenn) devono allearsi col nemico Magneto (Ian McKellen), nel frattempo evaso di prigione grazie all’astutissima Mystica (Rebecca Romijn), per liberare l’amato professore e salvare i mutanti dal genocidio.
Inevitabile il ritorno dei mutanti di Bryan Singer, dopo il responso entusiasta per il primo capitolo e, soprattutto, visto il successo sorprendente dello Spider-Man di Sam Raimi.
Ispirato alla graphic novel Dio ama, l’uomo uccide di Chris Claremont, affronta ancora efficacemente il tema dell’intolleranza nei confronti del diverso. Come brillantemente sottolineato Marco M. Lupoi (editorialista delle pubblicazioni Marvel in Italia) “la X è la stessa del professor Xavier, di eXtra: eXtraterrestri, eXtrapoteri, eXtracomunitario, Malcom X, di chi firma senza saper scrivere (…) di chi non ha ancora un ruolo, un nome, un posto, un diritto nella società”. A cui aggiungiamo anche quella di “xenofobo”: fenomeno accresciutosi dopo l’11 settembre, il giorno più tragico della storia americana. Non casuale, dunque, la spettacolare scena d’apertura, in cui Nightcrawler (Alan Cumming), teletrasportandosi attraverso i corridoi della Casa Bianca, fallisce un attentato al Presidente.
Singer continua ancora a giocare con le rivalità interne (in particolare quella tra Ciclope e Logan, coinvolti con Jean in un triangolo amoroso sempre più acceso) e l’inesperienza bellica delle giovani leve. Tra queste, torna la coppia di adolescenti tormentati Rogue & Bobby (sempre la Paquin e Ashmore) e fanno il loro esordio il russo Piotr Rasputin/Colosso (Daniel Cudmore) assieme al ribelle John Allerdyce/Pyro (Aaron Stanford).
C’è una marcata spettacolarizzazione della violenza, a tratti “sublimemente pittorica”, come quando assistiamo alla morte di Lady Deathstrike (Kelly Hu, nota in Italia per la pubblicità di un celebre formaggio).
Dan Harris e Michael Dougherty (autori con Singer de I Soliti sospetti) ritoccano brillantemente la sceneggiatura di Zak Penn e David Hayter: ciononostante, i tanti personaggi presenti non sono sempre ben gestiti. Per sfruttare l'accresciuta popolarità di Helle Barry (recente premio Oscar), i produttori esecutivi Arad e Feige hanno imposto un’ulteriore riscrittura, per dare più screentime al personaggio di Tempesta.
Tra i vari camei, Kitty Pride (Katie Stuart, intravista anche nel precedente capitolo), Jubilee (Kea Wong) e il dottor Hank Mckoy alias Bestia (Steve Bacic), altro beniamino della serie, che sarà sfruttato ampiamente a partire dal prossimo sequel. Sono tantissime, invece, le easter-egg: nell’elenco dei mutanti schedati dal Governo, molti celebri beniamini Marvel. Non mancano anche le citazioni cinefile classiche: la celeberrima partita a scacchi tra Magneto e il Professore è un chiaro omaggio a Il Settimo Sigillo di Bergman.
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