Regia di Lee Tamahori vedi scheda film
Avete presente la "sospensione dell'incredulità"? È quel sotterfugio a cui il regista fa tacita richiesta allo spettatore al momento di assistere ad un film a contenuto fantastico... nessuno si fa più di tante domande, per esempio, sulla fattibilità del teletrasporto di Star Trek o delle astronavi a curvatura di Star Wars. Però qui... la nostra "sospensione dell'incredulità" è costretta a fare un pò di straordinari... il nostro Bond che dopo 14 mesi di prigionia mantiene il tono muscolare di un atleta, finge un arresto cardiaco e poi resuscita, evade da una corazzata del MI5 semplicemente uscendo dalla porta, riemerge proprio davanti l'hotel dove il direttore lo conosce e - non solo - è un agente cinese sotto copertura, estrae nuove mitragliette dal nulla quando l'altra si è scaricata, viaggia su auto invisibili come e più di Predator e si allena in uan realtà virtuale indistinguibile dalla realtà solo con un paio di occhialini (solo Picard sul ponte ologrammi dell'Enterprise-D nell'anno 2200 ci riesce con altrettanto realismo). E sto parlando solo di quello che accade nel primo tempo... a parte questo, le due ore di film si snodano piacevoli e ci intrattengono a suon di luoghi comuni bondiani fino alla fine. Alcune immagini possiedono una spettacolorità visiva mozzafiato, quali quelle degli effetti del cannone solare sulla banchisa polare, e la sigla iniziale riesce a mostrarci ancora una volta qualcosa di inedito e affascinante. Il resto è il solito giocattolo a molla, che uan volta caricato, metti a terra e cammina da solo... procedendo e arrivando esattamente come e dove previsto.
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