Regia di Nanni Moretti vedi scheda film
Sotto la scorza di una commedia dai toni grotteschi, si nasconde (neanche in maniera tanto velata) un dramma sulla crisi del regista, dell'intellettuale, ma soprattutto dell'uomo. Si parla di Cinema, si discute sarcasticamente sul ruolo del pubblico, della critica, dell'opera autoriale, della psicoanalisi spicciola. Si esamina la volgarità sempre più incalzante della televisione e della società superficiale che la circonda. Tutti parlano di tutto, ma sembra un sproloquiare vuoto e senza senso. Moretti mischia realtà, sogno e immaginazione e confeziona un'opera urlata, isterica e per certi versi disperata dove la regia prende slancio grazie anche ad alcune trovate surreal-grottesche ben inserite qua e là. Il tema musicale principale che accompagna tutta l'opera ha un incedere lento e triste (tranne per lo stacchetto in tv) che ben si allaccia ad una fotografia dai colori freddi in antitesi dunque con gli strilli e i deliri dei dialoghi. Per questo "Sogni d'oro" mi appare come un urlo......strozzato ed in certi momenti mi ha fatto pensare a "8 e 1/2".
Prendere o lasciare. Non sono un morettiano e non stravedo per la sua maniera di recitare. Un fatto è certo, ossia che Moretti anche nella vita di tutti i giorni ha questo modo di parlare. Dunque è tutt'altro che innaturale nella sua recitazione (chiaramente con toni un pò più marcati)!
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