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Un boss sotto stress

Regia di Harold Ramis vedi scheda film

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La recensione su Un boss sotto stress

di IlGranCinematografo
4 stelle

Puro umorismo scatologico d'accatto, con qualche insulsa pretesa di critica verso il mondo dello showbiz.

 

L'unico che può definirsi "sotto stress" è lo spettatore, costretto a sorbirsi un Robert De Niro mai così bolso e volgare, che sventola il pacco dinanzi a delle vecchiette, canta in vestaglia i brani di West Side Story e scaglia frasi del tipo: "Mia mamma mi sgrida perché faccio le puzzette!". Billy Crystal purtroppo non è da meno, anche se strappa un paio di risate in più del suo "paziente". La colpa è principalmente di Harold Ramis, regista, e dei suoi colleghi autori Peter Steinfeld e Peter Tolan, i quali, non rimediando nessuna idea decente con cui comporre un sequel di Terapia e pallottole, lo hanno scritto e girato lo stesso. Puro umorismo scatologico d'accatto, con qualche insulsa pretesa di critica verso il mondo dello showbiz (la mafia tenta di mettere le mani, attraverso il boss Paul Vitti, nella lavorazione di una pellicola). E i due protagonisti non rinnovano la scoppiettante chimica che li legava nel primo episodio. Soltanto una scena è divertente (quella in cui De Niro si finge catatonico e Crystal vuole dimostrare che non lo è): se si guarda il film per intero, è un'ora e quaranta del proprio tempo buttata via. Lisa Kudrow e Joe Viterelli non risollevano le sorti del prodotto. Cathy Moriarty, moglie di Jake LaMotta in Toro scatenato, riaffianca il grande attore.

Musiche di David Holmes.

Film DELUDENTE (4) — Bollino GIALLO

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