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Gangs of New York

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Gangs of New York

di lamettrie
10 stelle

probabilmente, non ho mai visto niente di questo livello. Sceneggiatura, recitazione, fotografia, montaggio, scenografia, colonna sonora; benedetto sia chi riesce a fare meglio!

Il più bel film che ho visto in vita mia. La recitazione di Daniel Day Lewis è da Oscar della storia del cinema: nel senso che non ho mai visto una recitazione migliore in nessun altro film. Del resto, ciò è conseguente al fatto che, secondo me, Day Lewis è anche il miglior attore della storia del cinema, e non solo tra i viventi, quindi.

Detto questo, non si trovano difetti: la scenografia e i costumi sono perfetti. la colonna sonora non fa una piega. La recitazione degli altri attori, dai big (Di Caprio, Diaz…) a tanti altri che comunque sono attori famosi, ai comprimari, alle comparse…  non permette critiche. La sceneggiatura è favolosa: il messaggio è che la storia realmente vista è contrassegnata solo dalla violenza, dal diritto del più forte; e questo ha portato più male che bene, e induce le conseguente riflessioni (le quali a mio avviso non si possono certo ridurre alla constatazione che “è sempre stato così, quindi sempre così sarà, quindi non si potrà mai fare niente di meglio”; assolutamente). Infatti Scorsese vuole qui in particolare, ma come del resto ha fatto in gran parte dei suoi film, mostrare la falsità della versione ufficiale: la classe dirigente, da tantissimi decenni quella capitalista, ha il demerito immenso (fra gli altri) di divulgare una visione della realtà falsissima, ovviamente quella favorevole a loro, secondo cui il progresso capitalista ha fatto sempre bene, e senza tal progresso si sarebbe stati solo peggio. Questa è una bugia colossale: e Scorsese la denuncia sempre, mostrando come il potere (capitalista, ma non solo) é solo una vittoria del peggiore, in termini umani. Il più violento vince, il meno violento perde: ma è sempre il peggio che prevale sul meglio. Questa visione così pessimista è però anche realista, se si guarda alla realtà di ciò che viene mostrato. E il film ha il pregio enorme (come tutti gli altri suoi film) di essere un film di denuncia: ovvero suggerisce che le cose debbano andare in modo ben diverso da come sono sempre andate; e  suggerisce, secondo me, anche che dipende dagli uomini cambiare tale orientamento negativo. E per cambiarlo, devono conoscere il reale andamento della storia, e non quello fasullo propinato dalla classe dirigente, che peraltro viene da Scorsese sempre dipinta per quella manica di criminali che è ed è sempre stata.

Il drammone è servito con la storia sentimentale, e vari sapienti intrecci nella sceneggiatura, e un richiamo finissimo e continuo alle umane passioni più profonde, il che lo far rientrare nelle migliori tradizioni che il genio umano ha offerto alla tragedia. Il “De profundis” sulla classe dirigente tradizionale è stata ancora una volta servito, e alla grande, qui da Scorsese come tante altre volte, e ovviamente non solo da lui; resta solo alle persone capire come muoversi in modo alternativo ad esso, e soprattutto più proficuo. Su questo gli individui sino ad oggi hanno fatto una ben magra figura, in media, e a loro danno: conviene solo impegnarsi di più, a loro.

 

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