La recensione su Il Signore degli Anelli. Le due Torri

Siamo nel 2002 e il viaggio per la Terra di Mezzo continua. Frodo e Sam continuano il loro viaggio verso Mordor mentre Aragorn, Legolas e Gimli inseguono il gruppo di orchi che aveva rapito Merry e Pipino. jackson, pur prendendosi alcune licenze fa un lavoro eccelso alla regia facendoci respirare l'aria del mondo inventato da J.R.R Tolkien.

Qui i personaggi si evolvono in maniera impeccabile. Frodo, interpretato da un magistrale Elijah Wood, sente sempre più l'influenza dell'anello. A peggiorare le cose vi è inoltre l'incontro con Gollum, creatura menomata dal potere dell'unico. Ecco, vorrei soffermarmi un'attimo su quest'ultimo.

Smeagol è stato uno dei primi, se non il primo, lavori eseguiti con la Motion Capture. A dare le movenze e la voce a questa creatura vi è l'attore Andy Serkis. All'inizio Andy doveva dare solamente la voce a Gollum dato che si era pensato di ricrearlo solamente a computer senza l'ausilio di un attore vero e proprio. Poi, Peter vedendo le movenze dell'attore decise di rifare tutto da capo attraverso la Motion Capture.

Infatti, se potete notare , quando Gollum appare in quell'unica inquadratura nella Compagnia dell'Anello esso ha un design completamente diverso. E' stato deciso successivamente all'uscita del primo film di rifargli il design prendendo come modello il buon vecchio Andy.

Quello che colpisce inoltre è come Serkis sia riuscito a ricreare una psicologia così complessa come quella di Gollum. Basti pensare ad esempio alla cosidetta scena della Schizofrenia divenuta famosa a causa delle numerose parodie.

Oltre a Frodo comunque anche tutti gli altri personaggi subiscono un'evoluzione psicologica non da poco. Merry e Pipino abbandonano le vesti di spalle comiche per entrare a tutto tondo nelle vicende  dell Terra di Mezzo.  A fare loro da supporto vi è Barbalbero, un ent che ha il compito di tenerli al sicuro presso la propria casa.

Insomma, abbiamo tra le mani un capitolo che si discosta dal primo. Meno fantasy, più epico del precedente, ha il pregio di avere al suo interno un delle battaglie meglio costruite di sempre: quella del Fosso di Helm. Qui Jackson riesce a catturare l'essenza del libro e a conquistare lo spettatore grazie ad un regia che enfatizza l'epicità dello scontro.

Non da meno è la colonna sonora composta da Howard Shore. Ricordo che il sonoro compie, a mio parere, metà del lavoro. Esso permette allo spettatore d'immedesimarsi o meno in una vicenda. Essa riesce a trasportarci pienamente nel cuore delle vicende senza eccedere nella pomposità. Capolavoro, oscar meritatissimo.

Gli attori sono fantastici in tutte le parti ma volevo ricordare Chrispopher Lee nei panni di Saruman e Ian McKellen nei panni di Gandalf. Il primo soprattutto ha saputo creare un Saruman eccelso che rimmarrà di diritto nella storia del cinema come anche il Gandalf di Mckellen che qui rinasce dopo un duro scontro con il Balrog. Ciò che colpisce è come essi siano riusciti ad immedesimarsi completamente nei personaggi nonostante quest'ultimo, prima di girare i film, sapesse poco nulla di Tolkien.

Tirando le somme dunque abbiamo tra le mani un opera totale, perfetta in ogni suo aspetto (o quasi). L'unica nota dolente sono le numerose licenze che Jackson si è preso nell'adattare questo secondo libro. Le vicende, come sono dirette però funzionano quindi per mè è solamente un difetto parziale. Inoltre, essendo un film centrale ha un finale aperto. Di conseguenza consiglio la visione del Ritorno del Re a ridosso di questo in modo tale da non dimenticare nessun dettaglio utile per le vicende successive.

Altro punto a favore sono gli effetti speciali che, al contrario della trilogia dello Hobbit, non sono invasivi e si amalgamano perfettamente con le vicende.