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Alien

Regia di Ridley Scott vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Alien

di alexio350
9 stelle

Nelle interiora buie dell'universo, la nave spaziale Nostromo viaggia verso la Terra. All'interno, un gruppo di astronauti convinti di risvegliarsi - dal lungo sonno indotto per il viaggio - finalmente a casa. Ma un impresto arriva a svegliarli prima del previsto: un messaggio intellegibile che li costringerà a deviare la rotta e alla ricognizione di un pianeta sconosciuto ed inospitale.

 

All'inizio di Alien lo spettatore si trova in un futuro già definito, in cui si entra un passo alla volta. Siamo in un futuro dove gli esseri umani viaggiano per lo spazio a bordo di enormi astronavi, percorrendo distanze infinite. Come possa avvenire tutto questo il film non lo dice, ma lo lascia semplicemente intuire: Ripley (una Sigourney Weaver che verrà per sempre identificata con questo personaggio) e suoi compagni si infilano dentro a delle specie di capsule, dove - come si accennava poc'anzi - cadono in un sonno profondo; e durante il sonno vengo trasportati per mesi e mesi da una parte all'altra dell'universo. Il sonno interrompe anche il loro invecchiamento, lasciandoli in una dimensione sospesa tra la vita e la morte, oppure il tempo scorre normalmente? Questo non ci è dato di saperlo con esattezza. È chiaro però che sulla Terra la tecnologia deve avere raggiunto delle vette inimmaginabili: la navicella spaziale è dotata di un computer, Mother, capace di rispondere a domande intelligenti. Mother assomiglia un po' ad Hal di 2001: Odissea nello spazio ma, seppur vagamente, anche ad internet: si digitano delle domande sulla tastiera, Mother risponde fornendo delle risposte. Inoltre, sulla navicella c'è un robot, che nemmeno i componenti della squadra riconosco come tale, scambiandolo fino alla fine per un essere umano: un androide al servizio della Compagnia giù a terra, spietatamente programmato per compiere la missione di recuperare l'Alieno; ma che pare dotato di una cattiveria e di un cinismo propri, quindi di caratteristiche del tutto umane. E proprio l'alieno ridà la visione dell'umanità rimasta a casa: la Compagnia infatti vuole impossessarsene per fini bellici. Dunque dobbiamo rassegnarci: il progresso tecnologico non ha fatto da traino a un progresso di carattere etico, nel nostro povero mondo: gli esseri umani continuano a scannarsi in maniera barbara, impelagati in chissà quali futili guerre. Quando entra nel vivo, questo masterpiece di Ridley Scott lascia ipnotizzati: gli eccezionali effetti speciali* ci proiettano insieme a Ripley e i suoi compagni nelle interiore di un universo dove ogni incubo può diventare reale. L'alieno (essere disgustoso e plausibile) è personificazione di questo incubo: la faccia ignota della Natura, la cellula di una Cosmo che tutto può partorire, anche ciò che resta al di là della nostra fantasia.

 

* Il mostro alieno xenomorfo è stato creato tra gli altri da Hans Riedi Ginger, e Carlo Rambaldi, che per questo lavoretto si portano a casa l'Oscar.

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