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L'amore infedele. Unfaithful

Regia di Adrian Lyne vedi scheda film

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La recensione su L'amore infedele. Unfaithful

di speedy34
4 stelle

Il film "Stephane. Una moglie infedele" del "solido" Claude Chabrol esce in Francia nel 1968. La storia dell’assicuratore Michel Bouquet (un’interpretazione di gran classe!) che uccide l’amante della moglie (Stephane Audran) e si sbarazza del cadavere trentatrè anni dopo viene riproposta al cinema in uno dei soliti (ed inutili!) rifacimenti del cinema americano: "L’amore infedele - Unfaithful". Se aggiungiamo che dietro la macchina da presa c’è il regista "patinato" Adrian Lyne (dopo "Attrazione Fatale" e "Proposta Indecente" continua il suo "personalissimo" viaggio d’indagine nei perversi meccanismi della coppia!) e che il ruolo complesso e "sottile" del marito/assassino è stato affidato al monocorde Richard Gere allora diventa ben chiaro di che tipo di film ci attende nelle sale certi comunque che troverà un suo pubblico di affezionati cultori da se mpre particolarmente sensibili a queste storie fintamente morbose e lussuosamente confezionate. Per chi invece dovesse (causa forza maggiore!) ritrovarsi in fila nelle code cinematografiche natalizie per vedere "questo thriller erotico sul linguaggio corporeo del senso di colpa" (con queste parole ha definito il suo film il regista Lyne) si consoli con alcuni motivi d’interesse che comunque non mancano: la bellezza matura della "moglie" Diane Lane; la tempesta di vento all’inizio del film che preannuncia ben più nefaste bufere; la fotografia di Peter Biziou e quella "particolare" capacità del regista Lyne nel saper raccontare con accennati schizzi la vita nella metropoli newyorkese. Per il pubblico femminile invece immaginiamo un "interessante" duello tra chi parteggia per "l’antico" fascino del sex symbol Richard Gere e la bellezza aggressiva e giovanile del francese Olivier Martinez al quale peraltro consigliamo (considerando la sua infelice carriera americana dopo averlo visto anche nel disastroso "Semana Santa") di ritornare in Francia dove ci sono ancora registi come Robert Guediguian che in "Marie-Jo ed i suoi due amori" riesce a raccontare sapientemente i tormenti ed i "felici" sensi di colpa di una donna divisa tra due uomini.

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