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Harry Potter e la camera dei segreti

Regia di Chris Columbus vedi scheda film

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La recensione su Harry Potter e la camera dei segreti

di FilmTv Rivista
4 stelle

Mondo sensibile e mondo degli incantesimi. Società dei babbani (gli esseri umani con tratti di evidente inferiorità) e società dei maghi. Cultura pragmatica e cultura delle pratiche arcane. Al di là dell'universo che conosciamo, preso dalla sue beghe, fatto di decoro, case anonime, torte ipercaloriche, lavori poco gratificanti, esiste un universo in cui si rinnova la lotta perenne tra il Bene e il Male e dove le forze oscure e quelle luminose si sovrappongono e formano lunghe scie grigie e ambigue. Harry Potter, il bambino che ha sfiorato il Maligno e ne porta i segni sulla pelle (una cicatrice a forma di saetta sulla fronte) e nel cuore (la morte dei due genitori e alcune doti misteriose come l'uso del linguaggio dei serpenti) sta crescendo. La sua vita di mago (buono o malvagio?) e il suo romanzo di formazione sono scanditi dagli anni scolastici ad Hogwarts, dalle vecchie amicizie (Hermione e Ron) e dalle nuove, dai professori che si avvicendano in cattedra, dai numerosissimi enigmi disseminati dietro le mura rassicuranti e inquietanti della scuola. L'inizio del secondo ciclo delle lezioni è l'incipit delle meraviglie e dei terrori. Lo scenario creato da J.K. Rowling è uno scenario chiuso, ma poroso, pieno di passaggi, di stanze,di corridoi, di scale, di porte che si aprono e portano in altri luoghi. Il gruppo dei personaggi è un gruppo stabile e fisso, ma l'ambito scolare favorisce nuovi ingressi e la focalizzazione del racconto su figure e ruoli inediti o appena accennati nella catena stretta che lega i vari tomi. Tra le entrate narrative più rilevanti di questo secondo episodio o, meglio, seconda storia (la conoscenza e la familiarità con quello che è accaduto nel libro-film precedente non sono del tutto necessarie) sono quelle del vanesio e paradossale professore di Difesa contro le Arti Oscure, Gilderoy Allock (uno spassoso Kenneth Branagh), del perfido Lucius Malfoy (Jason Isaacs), padre del nemico di Harry, Draco, e del simpaticissimo elfo domestico Dobby. ”Harry Potter e la Camera dei Segreti“ esalta le componenti horror e dark di questa favola moderna con ragni terrificanti, un orrido basilisco che somiglia ad un drago, un platano picchiatore che usa i rami come braccia rutilanti, un diario dalle pagine bianche, alcuni bambini pietrificati e il Quidditch (lo sport preferito dai maghetti) più veloce e pericoloso di un ”rollerball“. Chris Columbus si congeda dalla serie con un film più curato negli effetti speciali e nella fotografia, più dinamico nella messa in scena, meno pressato dall'esigenza di illustrare il romanzo e più omogeneo nell'interpretazione: il naturale scarto tra il cast di attori adulti e il cast degli attori bambini è meno netto e i personaggi digitali non sfaldano le inquadrature.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 50 del 2002

Autore: Enrico Magrelli

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