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Dieci minuti più vecchio: Il violoncellista

Regia di Bernardo Bertolucci, Claire Denis, Mike Figgis, Jean-Luc Godard, Jiri Menzel, Michael Radford, Volker Schlöndorff, István Szabó vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Dieci minuti più vecchio: Il violoncellista

di yume
8 stelle

 

Otto registi per otto corti di 10 minuti

 

VISIONI DEL TEMPO

 

Omnia aliena sunt: tempus tantum nostrum est

Seneca Ep.ad Lucilium 1, 3

____________________________________

Bernardo Bertolucci (Histoire d'eaux)

Mike Figgis (About Time 2)

Jirì Menzel (One Moment)

Istvàn Szabò (Dieci minuti dopo)

Claire Denis (Vers Nancy)

Volker Schlondorff (L'Illuminismo)

Michaele Radford (Addicted to the Stars)

Jean-Luc Godard (Dans le noir du temps)

________________________________

 

1

It was as if the mountains

when seen through many millenniums

would rise and fall

like waves in water

The Mythology of Visnu

 

Bernardo Bertolucci

Histoire d’eaux

“Fratello, va’ a prendermi un po’ d’acqua, ho tanta sete!”

 Un'antica favola indiana, oggi, vicino all’autostrada.Un giovane indiano arriva in un luogo imprecisato,aperta campagna oltre il  guard-rail, con altri clandestini.Giù, giù,scendete – grida un umanoide grasso e unticcio, tirandoli giù dal camion.Il giovane si stacca dal gruppo e via con un vecchio, che dopo un po’ si ferma a riposare sotto un albero. Modula qualche nota su uno strumento a fiato, poi chiede dell’acqua.Il ragazzo va a cercarla e… incontra una barista, con un motorino guasto, che impreca e tira calci al povero relitto.Lui crede di essere in Germania, ma ci pensano Mina e la barista, a cui ripara il motorino, a dirgli che è in Italia.Rassicurato, il giovane indiano sposa la barista, mette al mondo un figlio che cresce bravo e buono come lui, fa varie altre cosucce, ma… ahimè! si ricorda all’improvviso del  vecchio che suona sotto l’albero. lasciato lì ad aspettare un po’ d’acqua.E così corre a portargliela…

 “Fratello, tanto tempo per un po’ d’acqua?

T’ho aspettato tutta la mattina”

________________________________

2

Anche se tu dovessi vivere tremila anni e dieci volte altrettanto, in ogni caso ricorda che nessuno perde altra vita se non questa che sta vivendo né vive altra vita se non questa che va perdendo. Pertanto la durata più lunga e la più breve coincidono. Infatti il presente è uguale per tutti e quindi ciò che si consuma è uguale e la perdita risulta così insignificante.

Marco Aurelio, A sè stesso, L II, 14

 

Mike Figgis

About Time 2

 

Scissione multichannel, Timecode.Quattro telecamere per una sola ripresa. Tutto comincia, nulla finisce.Schermo diviso in quattro quarti e tempi diversi (vecchi, giovani, bambini: qual è il passato? qual è il presente?)Unica certezza (e consolazione):

C.Ives, Symphony No.2 adagio cantabile

F.Schubert, Impromptus D.889

________________________________

3

 

Nella vita umana il tempo è un punto, la sostanza è fluida, la sensazione oscura, il composto dell'intero corpo è marcescibile,l'anima è un inquieto vagare, la sorte indecifrabile, la fama senza giudizio.

Ogni fatto del corpo è un fiume, ogni fatto dell'anima sogno e inanità, la vita è guerra e soggiorno in terra straniera, la fama postuma è oblio.

Marco Aurelio, A sè stesso, L. II, 17

 

Jiri Menzel

One moment

 

Rudolf Hrusinsky (1920 -1994) attore cecoslovacco, ieri e oggi, il tempo che trasforma i corpi, sconosciuti anche a sè stessi.Bello, biondo, dolce, romantico, ieri.Grasso, ruvido, brontolone, oggi.Lavora, desidera, ama, è amato, non è amato, soffre, invecchia, ingrassa, dorme sull’erba fra le mele sparse, gli occhi si velano, le guance si scavano, una mela gli cade in testa, matura, dal ramo.

Dieci minuti senza parole,L. Janàcek, adagio, per piano solo.

 http://www.youtube.com/watch?v=Lhxq5G1sEYk

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4

Se una buona moglie prepara una buona torta per il compleanno del cattivo marito che torna a casa ubriaco…

 

Istvàn Szabò

Dieci minuti dopo

 …quel che succede è, a dir poco, surreale (non il coltello nella pancia di lui, ma il dolore nel cuore di lei, il gran dolore dello schiavo alla morte del padrone.)

In dieci minuti, tutto questo: la torta, il marito, il coltello, la polizia, le lacrime. E dopo…

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5

Waiting for the Barbarians

Che cosa aspettiamo così riuniti sulla piazza?

Stanno per arrivare i Barbari oggi.

Perché un tale marasma al Senato?

Perché i Senatori restano senza legiferare?

E' che i barbari arrivano oggi.

Che leggi voterebbero i Senatori?

Quando verranno, i Barbari faranno la legge.

Perché il nostro Imperatore,

levatosi sin dall'aurora, siede su un baldacchino

alle porte della città,

solenne e con la corona in testa?

E' che i Barbari arrivano oggi.

L'Imperatore si appresta a ricevere il loro capo.

Egli ha perfino fatto preparare una pergamena

che gli concede appellazioni onorifiche e titoli.

Perché i nostri due consoli e i nostri

pretori sfoggiano la loro rossa toga ricamata?

Perché si adornano di braccialetti d'ametista

e di anelli scintillanti di brillanti?

Perché portano i loro bastoni preziosi

e finemente cesellati?

E' che i Barbari arrivano oggi e questi oggetti

costosi abbagliano i Barbari.

Perché i nostri abili retori non perorano

con la loro consueta eloquenza?

E' che i Barbari arrivano oggi.

Loro non apprezzano le belle frasi

né i lunghi discorsi.

 

E perché, all'improvviso,

questa inquietudine e questo sconvolgimento?

Come sono divenuti gravi i volti!

Perché le strade e le piazze si svuotano

così in fretta e perché rientrano tutti a casa

con un'aria così triste?

E' che è scesa la notte e i Barbari non arrivano.

E della gente è venuta dalle frontiere dicendo

che non ci sono affatto Barbari...

 

E ora, che sarà di noi senza Barbari?

Loro erano comunque una soluzione

K.Kavafis

 

Claire Denis

Vers Nancy

 

Introduzione sociofilosofica a L'Intrus del 2004.

Dieci minuti di campo e controcampo su una giovane donna e un anziano signore, seduti di fronte, in treno.Ripresi in primo piano, oltre il finestrino scorrono case e campagne.10 minuti di dialogo puro, ardito, complesso.Unici stacchi, brevi flash su un uomo di colore in piedi, fuori, in corridoio.Bianco e nero in definizione perfetta, tagli di luce improvvisi, scorci sul suo viso  che guarda fuori del finestrino.

I due parlano di paesi con una forte identità nazionale, come Stati Uniti e Francia, e dell’aporia insita nei concetti di assimilazione e integrazione.

Cancellare le differenze culturali non è assimilare e integrare, lo straniero resta l’intruso.La Zona Schengen e la libera circolazione all'interno dei paesi firmatari dell'accordo crea zone di segregazione per tutti gli altri (e di autosegregazione per sè stessi).

Ma il tempo, non la legge, è uguale per tutti.Il nero rientra nello scompartimento:

Sapete dirmi in quanto tempo arriviamo?

In dieci minuti- risponde l’anziano

Già? …E’ stato così veloce, gradevole…- il nero sorride con gli occhi ai due vicini, ma non compagni, di viaggio.

_______________________________

6

 

“L’immagine è qualcosa di indivisibile e di inafferrabile che dipende dalla nostra coscienza e dal mondo reale che essa si sforza di incarnare. Se il mondo è enigmatico, anche l’immagine è enigmatica. L’immagine è una sorta di equazione che indica il rapporto esistente tra la verità e la nostra coscienza limitata dallo spazio euclideo. Nonostante noi non siamo in grado di concepire l’universo nella sua totalità,l’immagine è in grado di esprimere tale totalità”

A. Tarkovskij, da Scolpire il tempo

 

Volker Schlondorff

L'Illuminismo

Un campeggio tedesco, barbecue e salsicce, una famiglia in vacanza, zanzare Voce fuori campo, mentre immagini da filmino amatoriale scorrono mute:

Dovremmo accettare che il tempo esiste solo perché tende a non esistere?

Il passato non esiste perché non è più.

Il futuro perché non è ancora.

Bisogna decidere che abbiamo un solo tempo: il presente?

O possiamo parlare sull’esistenza di tre tempi distinti: il presente del passato, il presente del presente,il presente del futuro?

L’unico tempo che viviamo realmente è il presente, ma, nonostante questo, nell’animo sentiamo tre tempi: il presente del passato è il ricordo;il presente del presente è l’osservazione; il presente del futuro è la speranza.

Nel corso della nostra vita, tutti gli atti con cui prepariamo il futuro si trasformano in passato nello stesso momento in cui li svolgiamo e nel corso del tempo tutte le nostre esperienze si trasformano sempre più in ricordo. Tutto quello che speriamo è piccolo quando è nel presente. Esso vale tanto per un unico giorno come per tutta la vita.

Ma io confesso, o mio Dio, che non so cos’è il tempo.

Dio, mi illuminerai?

Ti chiedo di essere la mia lanterna, voglio la tua luce

Dio, illuminerai la mia oscurità, sempre di più…

Da Agostino, Confessiones, una libera rielaborazione, mentre nei frammenti di presente avvertiamo crescere una tensione sotterranea.

Il punto di vista oscilla, si sposta continuamente dall’uno all’altro, si carica di tensione, esplode, come un lampo improvviso, un’illuminazione, una fulminazione.

Una zanzara cade a terra, fulminata dal crkshkrrrrzzzsh di quelle  oscene macchine di morte che si appendono su in alto, nei campeggi e nei bar di periferia.

Il punto di vista sembra fosse anche il suo…

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7

Michaele Radford

Addicted to the Stars

dedicato  a Charles Simon (1909 -2002)nella sua ultima parte, quella del figlio.

 

Torna l’eterno Ulisse dopo infinito viaggio.Ha navigato mari, amato dee, sconfitto il tempo.Penelope è lì, fedele e grata, vent’anni in più, ma è come sempre, giovane e bella.Telemaco è cresciuto, bel giovane ventenne, ci sta, ci può stare.La poesia fa i miracoli che vuole.

La storia no.

Un viaggio nello spazio che dura 80 anni, l’astronauta, ibernato, che si scongela e torna, ha molte probabilità di trovare il figlio, ultranovantenne, più vecchio di lui, che gli dice “Papà, ti voglio bene"

A questo punto, non si sa se ridere o piangere.O restare in religioso silenzio.

________________________________

8

Jean-Luc Godard

 

Dans le noir du temps

 

Arvo Pärt

Spiegel Im Spiegel

http://www.youtube.com/watch?v=TJ6Mzvh3XCc

 

Elegia sulla morte del cinema

criptico (ma perché cercare spiegazioni, sempre) meditabondo (solo il silenzio, a volte, ci assolve) doloroso ( e come potevamo noi cantare…) rabbioso, nel nero del tempo.

________________________________

 

Un giorno, mentre il Grande Maestro Yueshan Weiyan stava seduto, un monaco gli domandò:

"A cosa state pensando in quella postura così immobile?"

Il Maestro rispose: "Sto pensando di non stare pensando".

Il monaco domandò: "Come fate a pensare di non stare pensando?"

Il Maestro rispose: "Non pensando"

 Eihei Dogen (1200-1253) - tratto dallo Shobogenzo - capitolo 12, "Zazen shin"

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