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Magdalene

Regia di Peter Mullan vedi scheda film

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La recensione su Magdalene

di Jane
2 stelle

Ebbene sì, sono cattolica, e praticante. Ma, visti gli ultimi exploit della critica cattolica, mi sento sempre più costretta a precisare che la religione non è l’unica componente della mia cultura, e che una parte rilevante ce l’hanno i miei studi classici, le mie letture e la mia passione per il cinema e per il linguaggio dell’arte in genere. Magdalene mi è piaciuto molto, l’ho trovato sincero, appassionato, ben diretto e magistralmente interpretato, con una sequenza iniziale che da sola vale il pezzo del biglietto. Questa che scrivo però non è la mia critica al film, è uno sfogo personale contro la posizione della (mia?!) Chiesa cattolica nei confronti della pellicola, l’ultima goccia dopo il trattamento riservato a Bellocchio. Io credo in un Dio che se ne andava in giro con prostitute e ladri e che si è lasciato ammazzare, pur avendo i mezzi per imporsi, perché l’uomo potesse sceglierlo liberamente (o altrettanto liberamente rifiutarlo). Io credo nella bellezza, nella libertà di parola che gode un’opera d’arte, perché la bellezza non è mai irrispettosa, volgare o pericolosa per la verità (ma quale poi?), e anche quando dice cose che non approvo mi lascia sempre libera di capire e giudicare. Non c’è pericolo nelle idee diverse dalle mie (e comunque Mullan e Bellocchio stesso non mentono!), piuttosto è pericolosa tanta bruttezza che divora lo schermo, piccolo e grande, e che ci addormenta cervello e anima: chi ci difende da questa bruttezza, chi si indigna per tanta volgarità e superficialità? Ma certo, che mi importa se “Domenica In” fa schifo, quando mi lascia ogni settimana lo spazio per predicare e diffondere le mie idee? (don Ersilio Tonini è tanto un brav’uomo, evviva il suo entusiasmo e la sua generosità, ma che ci fa un prete con una rubrica fissa alla TV di stato, uno stato laico?). È triste vedere come, di fronte ad una critica sia pure di parte, sia pure legata ad esperienze personali (ma proprio per questo preziose e moralmente intoccabili!!!), la Chiesa non abbia saputo rispondere con la stessa intelligenza, profondità e umanità. Ancora una volta l’immagine è quella di una Chiesa vicina gli uomini proprio nel “peccato”: la voglia di potere, l’ignoranza, la paura del diverso. È in ben altro modo che la Chiesa dovrebbe avvicinarsi all’uomo, magari ascoltando le voci di tutti, specie di chi il proprio linguaggio lo sa usare bene, che ammette i propri errori, che sa trovare nella qualità di un’opera il punto di partenza per tentare un dialogo. Magdalene è un bel film e racconta la verità, L’ora di religione è un capolavoro, entrambi sono frutto di un’esperienza personale conflittuale, ma che cosa c’è di meglio per un credente che voglia confrontarsi con la parte migliore di sé e del diverso da sé (perché vogliamo farlo, non è vero, il punto è tutto qui)? Le campane di S. Maria, Zeffirelli, D’Alatri? No grazie, preferisco vivere.

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