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Magdalene

Regia di Peter Mullan vedi scheda film

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La recensione su Magdalene

di degoffro
6 stelle

Ben assestato pugno allo stomaco o furbo e ben calcolato scandalo cinematografico? Il dubbio di fronte all'opera seconda dell'ottimo attore Peter Mullan è più che legittimo. Perché se da un lato è doverosa e necessaria la denuncia dell'incredibile esistenza degli istituti "Magdalene" dove ragazze peccaminose (perché hanno avuto figli prima di sposarsi) o semplicemente seducenti e molto carine tali da suscitare gli interessi e le attenzioni di ragazzi vogliosi, venivano segregate, umiliate e maltrattate, costrette ai lavori più pesanti e faticosi pur di purificarsi e ottenere così il perdono di Dio, dall'altro lato si ha spesso la fastidiosa impressione che Mullan, profondamente irritato contro la Chiesa Cattolica ed il suo ingiustificabile e deplorevole silenzio, calchi troppo la mano e perda il senso della misura, inserendo episodi eccessivi (vedi l'inutile e gratuita sequenza delle ragazze nude umiliate e offese da due suore perverse e crudeli) o cercando di colpire più bersagli possibili (la figura del prete che poi subirà un durissimo contrappasso). Così facendo però la sua accusa perde di mordente e a tratti si fa faziosa e poco convincente; Mullan a volte comunque riesce ad essere molto efficace e profondo (tutto il prologo, dove vengono presentate le tre protagoniste è assai intenso e coinvolgente, quasi straziante; la vicenda che ha per protagonista Crispina, la ragazza che sarà poi rinchiusa in manicomio è dolorosa e fa male tanto è realistica e disperata), altre volte è pungente e impietoso (le suore dell'istituto così poco materne e comprensive con le loro ragazze, si emozionano vedendo "Le campane di Santa Maria" dove viene presentato un modello di religiosa ben diverso da quello da loro stesse rappresentato). Purtroppo però spesso Mullan finisce con il giocare d'accumulo, mette troppa carne al fuoco e risolve un po’ frettolosamente la vicenda, lasciando più di un sospetto di un'opera studiata a tavolino certo per scuotere e turbare le coscienze, ma anche per sorprendere o sconvolgere spettatori ingenui, togliersi diversi sassolini dalle scarpe, mettendo subbuglio negli ambienti ecclesiastici (obiettivo, tra l'altro, perfettamente raggiunto visto le polemiche atroci che il film ha suscitato a Venezia, dove ha vinto addirittura il Leone d'Oro). Resta un film utile per capire i molti sbagli nel passato della Chiesa, ma anche didascalico e non sempre sincero.
Voto: 6/7

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