Regia di Roger Allers, Rob Minkoff vedi scheda film
SPOILER. Per apprezzare appieno questo film, innegabilmente ben fatto, bisogna prima "digerire" l'atavico concetto filo-monarchico già visto (per esempio) in EXCALIBUR: <<Il re è la terra; la terra è il re>>. Se nel capolavoro di Boorman era la malattia del re a causare l'inaridimento della terra, qui è l'avvento del re cattivo a scatenare la carestia; così come il ritorno del re "buono" ne sancisce la rinascita (in EXCALIBUR era la guarigione di re Artù, grazie al ritrovamento del Santo Graal). Le analogie tra i due film si estendono alla presenza di uno sciamano, anche se qui il solenne e tormentato Merlino di Boorman viene tramutato in un babbuino burlone ed esperto di arti marziali. Finite le analogie, torniamo al concetto di partenza: il re è la terra, la terra è il re. Prendere o lasciare? Ma sì, prediamo, in fondo ne vale la pena: il film ha un'animazione (ancora tradizionale) bellissima, e alcuni personaggi sono simpatici, tra cui i leggendari Timon e Pumba. E la psicologia di Simba è sufficientemente approfondita per un film Disney degli anni '90. Ma, per come la vedo io, la vera protagonista è l'Africa, con i suoi paesaggi (l'inizio è bellissimo in questo senso) e con i suoi animali, belli o brutti che siano (o forse dovrei dire "nobili o plebei"...).
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