Regia di Doug Liman vedi scheda film
Un film noioso, con una sceneggiatura da piangere, due protagonisti che non funzionano né da soli né in coppia e una regia talmente brutta da farlo notare persino a me.
Un assassino in preda a rimorsi fallisce un attentato, si fa piantare due pallottole nella schiena, viene ripescato (smemorato) chissà come da un peschereccio, dove il capitano lo rifornisce di maglione rattoppato d'ordinanza e di una giacca fiammante all'ultima moda. Sbarcato a Marsiglia, si prende un bel TGV e va a Zurigo, dove sa di avere una cassetta di sicurezza che contiene cose che possono essere di proprietà solo di un agente segreto (ma né lui né la tonta che avrà vicino se ne renderanno conto). Poi coinvolge una ragazza nella fuga (perché una donna ci vuole a tutti i costi). Arrivati a Parigi (in vista di Notre Dame, ovviamente), finiscono inseguiti da vari killer... Finisco qui perché mi sto annoiando a morte e poi la trama è il massimo della prevedibilità.
Non l'ho neanche notata.
Grazie al cielo muore.
Per sua disgrazia, gli toccano alcune delle battute più demenziali del film.
Il classico ruolo per "dimostrare che il protagonista è eterosessuale". Senza un briciolo di carisma e sotto zero l'intesa con Matt Damon.
Spreca il suo viso anonimo, perfetto per la parte del sicario (lo "sciacallo" Edward Fox insegna), con una recitazione pessima. Piatto.
A) Per le scene d'azione si riguardi "Ronin" B) Per uno che viene dal cinema indipendente, le pubblicità occulte le sa fare bene (vedi quell'inquadratura ridicola e assolutamente gratuita del volante della MINI durante l'inseguimento) C) E' proprio necessario che un killer scorazzi in Vespa davanti al Colosseo? (Inquadrature e luoghi comuni "turistici" come se piovesse) D) Il povero Matt Damon poteva evitare di imparare a combattere, le scene di lotta erano talmente confuse che, per quanto mi riguarda, avrebbe potuto fare del teatro kabuki velocizzato.
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