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I racconti della luna pallida d'agosto

Regia di Kenji Mizoguchi vedi scheda film

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giansnow89

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su I racconti della luna pallida d'agosto

di giansnow89
10 stelle

Storia senza spazio e senza tempo.

Non c'è storia: l'onirismo magico e sospeso raggiunto da alcuni film orientali resta inimitabile e irritrovabile altrove. Essi soli riescono a calare episodi di pura malvagità umana come la guerra, l'omicidio, l'avidità, il tradimento in una dimensione incantata e fiabesca. Essi soli riescono a concepire un equilibrio perfetto tra racconto, ambientazioni storiche e geografiche, colonna sonora, personaggi; ed essi soli sono capaci di fondere con siffatta mirabile disinvoltura istanze fantastiche con elementi di realtà. Ugetsu monogatari è un film sulle tentazioni della vita. I due artigiani protagonisti conducono una vita onesta e soddisfacente con le rispettive mogli, ma la situazione bellica contingente mette loro strane idee in testa: aspirano a ottenere qualcosa di più. Le mogli, saggiamente, si contentano di avere accanto i loro uomini in salute e presagiscono che potrebbe essere una follia rischiare il certo per l'incerto. L'intuito femminile difficilmente sbaglia ed infatti in poco tempo gli uomini vedono realizzate le loro ambizioni di grandezza, mentre le due donne vengono abbandonate a loro stesse, buttate via. Tali aspirazioni si rivelano tuttavia simulacri vuoti e senz'anima. La principessa di cui si innamora Genjurô non esiste, così come era immaginario il suo palazzo; e Tobei, diventato un valoroso samurai con l'inganno, si scopre fuori posto nel suo nuovo ruolo. Ed ecco quindi ricomparire la struttura circolare comune a molti maestri del cinema orientale. I due uomini, sperimentata l'evanescenza del tanto che avevano ottenuto (o che pensavano di aver ottenuto), ritornano al poco, ma sufficiente, che già avevano. Nella severa cultura nipponica non può esservi colpa senza penitenza: la moglie di Genjurô nel frattempo è stata uccisa, questo il prezzo del tradimento e della tracotanza dell'uomo. Nondimeno, alla morte segue sempre la vita, e alla penitenza segue sempre il perdono: e Genjurô si rimette compostamente al lavoro, con la benedizione dello spirito di sua moglie. 

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