Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
E' un film verità, crudo e impegnato, che merita senz'altro la visione. A volte i dialoghi sono poco comprensibili perchè l'audio è quasi sempre in presa diretta e gli attori parlano in romanesco stretto, misto al gergo dei drogati e della mala. I dialoghi sono ottimi, nella loro totale spontaneità, gli attori (quasi tutti ex tossicodipendenti) non recitano la loro storia personale, ma interpretano spaccati di vita quotidiana, realmente accaduti, e accuratamente ricostruiti nella sceneggiatura grazie a un lungo e attento lavoro di documentazione "sul campo", tra veri drogati dell'epoca. L'unico limite del film è il finale posticcio e il richiamo a Pasolini nelle scene finali, girate piedi del suo monumento alla memoria. Sarebbe stato meglio se il regista avesse tenuto un taglio documentaristico dall'inizio alla fine, evitando una chiusura scontata e costruita a tavolino in modo fin troppo evidente. Comunque nel complesso un gran bel film, uno dei migliori fatti in Italia nei decenni '70 e '80 e non solo. Alcuni protagonisti, tra cui Cesare Ferretti, dotato di spontaneità attoriale e una certa presenza scenica, morirono di aids di lì a pochi anni.
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