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Il signor Robinson. Mostruosa storia d'amore e d'avventure

Regia di Sergio Corbucci vedi scheda film

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La recensione su Il signor Robinson. Mostruosa storia d'amore e d'avventure

di maso
7 stelle

 

 

La parodia di Robinson Crusoe affidata alla mimica corporale impacciata di Villaggio funziona e possiede anche un messaggio chiaro e amaro verso la società dei consumi.

ll protagonista e quella mascalzona di sua moglie all'inizio del film sono come sommersi da spot pubblicitari e marche di prodotti di ogni tipo finchè una tragica crocera relega il viziato Roby in una isoletta deserta e lo costringe alla convivenza forzata con un pappagallo, le prime difficoltà nel procacciarsi il cibo e schiudere una noce di cocco cedono presto il passo a gag fantozziane e non che vanno spesso a segno e devo dire che non solo Villaggio è in gran forma ma anche Corbucci lo riprende davvero bene donando alla pellicola una luce brillante che risalta la natura incontaminata dell'isola dove la storia si svolge, si concede qualche vezzo alla regia come ll movimento fulmineo verso l'idolo di pietra dopo che Roby lo ha vaffanculato causando la sua collera, la passeggiata in spiaggia di Villaggio in smoking ha anche una bella luce al tramonto mentre il personaggio si immagina di essere al club con gli amici, un tema ricorrente lungo tutto il film pechè Roby sogna continuamente di tornare alla società dei consumi che ha perduto per colpa di un destino beffardo.

Roby mima la domenica sportiva, guida un auto di paglia nell'immaginario circuito di Montecarlo con Lauda e Regazzoni, va al cinema dove danno sempre il mare, scolpisce un albero di legno che diventa la sua bambola gonfiabile, dipinge fabbriche e auto immerse nello smog mentre osserva la natura, meno male che la sua solitudine è interrotta dall'arrivo di Venerdì nel corpo e i lineamenti della bella Zeudi Araya che arraia parecchio con il suo nudo integrale.

Il film a due personaggi cambia registro e punta sullo scontro fra la cultura dei consumi e quella primordiale governata da riti e usanze, emblematica la scena in cui Roby cerca di spiegare a Venerdì il valore dei soldi ma viene ridimensionato dal primitivo utilizzo del baratto.

La sfida con Mandingo per la conquista di Venerdì è il battesimo del fuoco per Roby manco fosse "L'uomo chiamato cavallo" ma la vittoria dettata dalla sua debolezza di incapace da supermercato poco adatto alla caccia non basterà a fargli capire che il tragico naufragio in cui è incappato lo ha portato lontano da un mondo sporco e viziato, capisce troppo tardi dove si stava meglio e viene ripescato come uno scorfano che più o meno è il significato della parola kruboa nella lingua di Venerdì.

Villaggio è sempre il Villaggio un po' ripetitivo ma almeno in un contesto inusuale diverte più che in altre occasioni.

 

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