Regia di Woody Allen vedi scheda film
Un film meraviglioso. Ogni opera di Allen è inevitabilmente personale, ma Hollywood Ending è probabilmente quella che più si avvicina ad un'idea di film autobiografico. Il regista newyorkese riversa la sua figura pubblica e le relative paranoie artistiche nel protagonista Val, genio eccentrico fuori dagli schemi dell'industria cinematografica mainstream. Sorridiamo perciò alla condanna di quest'ultima così come all'occhiolino del regista nei confronti del cinema europeo. I riferimenti a Fellini si sprecano e la metafora della cecità del protagonista è solamente lo strato più superficiale di un'opera che affronta i temi più cari all'autore, la psiche umana fra tutti.
Detto ciò, la regia di Allen gioca tutto sulla direzione degli attori. Non c'è un'inquadratura stretta che si soffermi su un particolare, la messa in scena è quasi teatrale. E come sempre, il regista è un maestro in tutto ciò. Hollywood Ending è una paradossale dichiarazione d'amore/odio nei confronti del cinema.
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