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Carlo Giuliani, ragazzo

Regia di Francesca Comencini vedi scheda film

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La recensione su Carlo Giuliani, ragazzo

di blob
stelle

Nei giorni del G8 di Genova, si è verificata una delle più feroci repressioni ai danni dei manifestanti della storia dell'Italia,come ebbe a denunciare anche Amnesty .Una repressione fascista e premeditata ad opera delle forze dell'ordine,che lungi dall'adempiere il proprio dovere,cioè mantenere l'ordine pubblico,hanno scatenato una vera e propria guerra urbana,picchiando selvaggiamente i manifestanti pacifici,come dimostrano le stesse immagini di quei giorni,e compiendo atroci misfatti come l'irruzione alla scuola Diaz e gli abusi alla Bolzaneto.Isolare la morte di Carlo Giuliani da questo contesto è assolutamente sbagliato e denota l'incapacità di comprendere il clima che si era venuto a determinare per colpa della polizia quando Carlo si trovava in Piazza Alimonda,dove ha perso la vita.La Comencini cerca di restituire a Giuliani la dignità che gli era stata tolta a causa del vergognoso trattamento riservatogli in seguito alla sua morte dai mezzi di informazione espressione del pensiero unico dominante che ci sovrasta ,che trascurando la sua esperienza di vita e isolando il suo gesto di prendere in mano l'estintore dal contesto in cui era stato compiuto,si erano affannati a ricercare presunti e pretestuosi reati presenti nella fedina penale di Carlo,come se questo potesse giustificare o dimostrare alcunchè se non il disegno mediatico di chiudere la vicenda bollando il giovane assassinato come "un delinquente,un teppista"uno la cui vita ha uno scarso valore.Rientriamo sempre nel circolo vizioso del regime mediatico dominante.Quello stesso che oggi criminalizza un gruppo di manifestanti che scandiscono uno slogan magari non condivisibile"dieci,cento,mille Nassirya",ma che resta pur sempre uno slogan e che invece riserva parole molto più tenere nei confronti della guerra in Iraq e delle torture,cioè dei veri crimini,delle vere atrocità.Così capita anche che un gesto di disobbedienza civile sia reputato più grave di un crimine,che il terrorismo sia definito tale solo quando non promana da uno Stato democratico amico e alleato,e che quindi non siano definite come crimini le uccisioni di Sharon, .Una ipocrisia insopportabile,che ha reso Carlo Giuliani il capro espiatorio di un faziosissimo circo mediatico.Come non condividere allora la scelta di ricostruire la vicenda personale di Carlo Giuliani intervistandone la madre?Chi meglio di lei può parlare del figlio sottraendolo al disgustoso tiro al bersaglio dei mezzi d'informazione e restituendoci tutta la sua umanità che rende ancora più inaccettabile la sua morte?la sua testimonianza è certamente quella faziosa di una madre..ma non è forse fazioso,benchè vicino al senso comune borghese,a giudicare dagli interventi che leggo,l'atteggiamento dei media?
Riccardo, Napoli (NA).

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