Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Questo film ha l’incedere dell’incubo e il tocco della morte. La ricostruzione non concede nulla allo spettacolo, è una narrazione lucida e senza retorica, senza violini e senza bambine con il cappotto rosso a far da contrasto con il bianco e nero.. Il sole brilla sui marciapiedi dove stanno morti i bambini.
Adrien Brody è il topo rappresentato da Art Spiegelman, è il naufrago dell’umanità, il proscritto della pietà. Varsavia in macerie è la perfetta fotografia della morte dell’Uomo, della sconfitta della ragione e della pietà, del male assoluto.
Si stenta a credere che questa Storia sia successa veramente. Non si può che rimanere a bocca aperta ancora una volta.
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