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Arca russa

Regia di Aleksandr Sokurov vedi scheda film

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La recensione su Arca russa

di Zarathustra
8 stelle

Capolavoro di Sokurov. Un film geniale ed innovativo che è unico nella storia del cinema e lo rimarrà per molto tempo. Sokurov basa tutto il film su un'unico piano sequenza di un ora e mezza passando da set in set con un movimento di camera che è allo stesso tempo lento, leggero e preciso; il regista sa dove mirare, tutto è studiato nei minimi dettagli e tutto funziona alla perfezione. Davanti a una tecnica del genere verrebbe da mettere la storia in secondo piano o crederla secondaria nel contesto filmico ma non è così. Anzi, i fatti narrati sono il centro e il fulcro di tutto, anche i movimenti di macchina sono la conseguenza perfetta di ciò che viene narrato, la lentezza della descrizione che diventa pura poesia tecnica è il fondamento di quest'opera d'arte che sa fondere in un tutt'uno ciò che è narrato e il come viene narrato, non sarebbe possibile una divisione tra i due piani, c'è una fusione perfetta, i due livelli discorvivi sono uniti e indissolubili creando un film che sa essere coerentemente perfetto. Quindi, è essenziale capire di cosa parla senza mai dimenticare il come lo fa, il movimento della macchina ci trasporta come in un sogno tra vari luoghi e si passa con una leggerezza impressionante dal Palazza d'inverno fino all'Ermitage (piccolo Ermitage, , vecchio Ermitage e il teatro dell'Ermitage) cambiando anche la temporalità, ci troviamo prima nel '700 poi nel 2000 passando anche per la seconda guerra mondiale e per il pre-rivoluzione di ottobre, tutto è fuso in solo corpo, tutti gli spazi e tutti i tempi sono tutt'uno in un'atmosfera di magia onirica. Il movimento di camera è un fluire sia nello spazio che nel tempo, noi spettatori non osserviamo ma siamo dentro, siamo noi che penetriamo, che attreversiamo e che ci inoltriamo all'interno di questo museo storico-artistico. Tutto il discorso di Sokurov si fonda sull'Ermitage, tutto cambia, persone, luoghi, ambientazioni, equilibri ma è sempre l'Ermitage il centro, tutto si modifica ma il museo rimane cioè, la storia e l'arte rimangono. L'Ermitage è la storia della Russia, una storia artistica, elegante, sofisticata ma anche sanguinaria e violenta, tutto gira attorno a questo punto fisso e noi ci inoltriamo all'interno dei fantasmi che abitano questo museo alla ricerca non solo della storia della Russia ma anche di noi stessi e, il regista va alla ricerca di stesso e delle origini della sua terra e ne delinea un ritratto nostalgico e sognante di un tempo che fu, nel bene e nel male tutto prosegue, tutto scorre e tutto va avanti e noi dobbiamo continuare a vivere! Il finale è fantastico e chiude maggistralmente questo grandissimo film, un finale poetico che ci dice che la storia continua sempre, sempre e comunque e noi, piccoli uomini, dobbiamo continuare ad andare avanti ad inoltrarci sempre più a fondo nel nostro presente e nel nostro futuro sapendo che, in fondo, è più facile conoscere il proprio futuro che conoscere il proprio passato!

Sulla trama

Viaggio di un diplomatico tedesco dell'800 e di un uomo indefinito di nazionalità russa che rappresenta lo stesso regista o, meglio, la sua voglia di inoltrarsi nella storia e nella propria cultura, in ciò che conosce e che ricorda con nostalgica memoria.

Sulla colonna sonora

Perfetta!

Su Anna Aleksakhina

Pefetto! In questo film tutto e tutti lo sono!

Su Leonid Mozgovoj

Pefetto! In questo film tutto e tutti lo sono!

Su Mariya Kuznetsova

Pefetto! In questo film tutto e tutti lo sono!

Su Sergej Dontsov

Pefetto! In questo film tutto e tutti lo sono!

Su Aleksandr Sokurov

Genio! Indefinibile questa regia, un caso unico di un film girato tutto in un ora e mezza, senza interruzioni. Tutti i movimenti di macchina sono studiati prima, tutto è già stato preparato prima di iniziare. Malgrado ciò c'è una vera e propria spontaneità, una naturalezza poetica di un uomo saggio e sognante. Forse la migliore regia della storia del cinema!!!

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