Regia di Jill Sprecher vedi scheda film
I film ad episodo, in cui destini e vite di estranei si incrociano casualmente, si dividono e si uniscono mi hanno sempre affascinato. A volte si corre il rischio della frammentarietà, ma questo non accade in 13 variazioni sul tema. Ogni personaggio è colto ad una svolta, seppur quotidiana della propria esistenza.
E per nessuno questa svolta potrebbe accadere se non fosse per l'incontro con un altro dei protagonisti. Snza renderci conto, ogni incontro non è mai del tutto casuale, gli estranei di ieri diventanoparte di noi domani. Cambiano la nostra vita, ci svegliano con improvvise epifanie, ci scrollano dal presente di certezze. Credo che il film ci mostri essenzialmente due cose. Che la coscienza misura la nostra felicità. E che non esiste altra persona felice, se non chi crede davvero di esserlo.
Non cambierei nulla, nemmeno una virgola di questo film. Credo che finirebbe per rompere il suo delicatissimo equilibrio, delicato come la felicità.
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