Regia di Ron Howard vedi scheda film
Lo scopo di questo film è quello di far commuovere facilmente lo spettatore, in quanto per una maggior drammatizzazione del tutto si focalizza sulla storia d'amore tra John ad Alicia Nash e sul fatto che quest'ultima venga ostacolata dalla malattia mentale di lui. Il film narra in modo fortemente romanzato la vita di John Nash e molti punti vengono descritti in modo non accurato dal punto di vista biografico (ad esempio la schizofrenia del protagonista è descritta in modo molto semplificato e completamente diverso rispetto alla realtà). Inoltre Ron Howard dipinge Nash in modo esageratamente indulgente e omette i particolari più spiacevoli della sua vita. Ottima tuttavia la sua scelta di presentare nella prima parte del film la schizofrenia del protagonista dal suo punto di vista, in modo che le sue allucinazioni appaiano come reali allo spettatore. Questo per far entrare lo spettatore in empatia con Nash e calarlo nel suo delirio in modo da rendere ancor più forte la scoperta della sua malattia mentale. Inoltre il film a sé stante risulta interessante in quanto offre un'accurato sguardo rivelatore su una grave malattia mentale come la schizofrenia. A completare il cerchio ci pensano le ottime interpretazioni di Jennifer Connelly e Russell Crowe, quest'ultimo in particolare il quale si è calato perfettamente nei panni di un personaggio complesso, perennemente strattonato tra la realtà (rappresentata dall'incondizionato amore della moglie Alicia) e la follia (rappresentata dalla sua schizofrenia).
VOTO: 6,5/10
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