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The Believer

Regia di Henry Bean vedi scheda film

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La recensione su The Believer

di speedy34
6 stelle

E’ INDUBBIO CHE LE CONTRADDIZIONI SIANO IL SALE ED IL SAPORE DELLA VITA. Occasioni di dibattiti, spunti di riflessione ed idonei strumenti per una corretta ed equilibrata analisi degli accadimenti, e cose, paradossalmente, contraddittorie della vita.
E’ un serpente che si mangia la coda, e l’assunto è ancora più eclatante se applicato alle questioni “vitali” dell’esistenza umana. “The believer”, del regista esordiente Henry Bean, racconta appunto la più forte, probabilmente, contraddizione del genere umano, ossia il suo credo religioso, le pericolose forme integraliste insite in qualsiasi forma di devozione, e l’inevitabile contrappunto violento e di protesta che qualsiasi radicalizzazione estrema comporta. Il film, infatti, tratto da una storia vera, racconta la vita di uno skinead ebreo che di giorno impartisce lezioni di antisemitismo, raccoglie fondi per le organizzazioni neofasciste e organizza attentati dinamitardi nelle sinagoghe, mentre di notte studia la Torah ed impartisce lezioni di lingua ebraica alla sua ragazza.
Danny Balin (Ryan Gosling è di impressionante aderenza fisica e comportamentale al suo personaggio) desidera essere al tempo stesso un nazista ed un ebreo, ma non per riconciliarli ma per vivere la potente forza e drammaticità di una contraddizione impossibile.
“The Believer”, vincitore al Sundance Film Festival 2001, non è sicuramente un film di regia, ed Henry Bean si limita a tradurre in “potenti” immagini il dilemma di una vita che, per sua stessa sopravvivenza, trova consolazione e riposo nel suo sacrificio estremo.
Tanti sono i temi che si agitano nevroticamente sotto un ordito che avrebbe necessitato di un regista più spregiudicato e forse più ammiccante, correndo così il rischio di una pericolosa empatia che non ci avrebbe comunque lasciati lucidi ed impassibili spettatori di fronte allo spettacolo, a volte tragico, della vita umana.


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