Regia di Joel Coen vedi scheda film
Film da non perdere che applica brillantemente tutti i precetti del genere noir a una storia dove non ci sono né gangsters né malavitosi, ma solo un insieme comune e corrente di persone innocue e tristi vittime del fato. VOTO: 9½
All'interno della già eccezionale filmografia dei fratelli Coen, “L'uomo che non c'era” occupa certamente una delle prime posizioni della graduatoria di merito (per i miei gusti personali il terzo posto, medaglia di bronzo dopo “Il grande Lebowksi” e “Non è paese per vecchi”). Siamo di fronte a un film che applica brillantemente tutti i precetti del genere noir a una storia dove non ci sono gangsters né malavitosi, ma solo un insieme di persone innocue e tristi che finiscono involontariamente invischiate in una reazione a catena che solo il fato poteva innescare. Osservando Ed (uno stupendo Billy Bob Thornton) e come la propria vita che gli passa davanti agli occhi sembra quasi non riguardarlo, non è possibile non pensare al mitico monsieur Meursault dell'immortale “L'etranger” di Albert Camus. Un film da non perdere.
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