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Buckaroo - Il winchester che non perdona

Regia di Adelchi Bianchi vedi scheda film

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La recensione su Buckaroo - Il winchester che non perdona

di mm40
2 stelle

Se quella del cantante Dean Reed, per lo meno nel nostro paese, non fu molto più che una meteora, la carriera del regista Adelchi Bianchi è ancora più misera di soddisfazioni e, più in generale, di note: questo è il quarto lungometraggio da lui diretto, nonchè il quarto buco nell'acqua. Anche perchè imbastire - nella sceneggiatura firmata da Romano Scucciuglia, vero o falso che sia questo nome - uno spaghetti western con mezzi striminzitissimi addosso a un personaggio altrettanto striminzito come Reed, è evidentemente un'impresa disperata, destinata a creare al massimo un prodottino alimentare che può funzionare al momento dell'uscita nei cinema (e nel 1968 lo spaghetti western andava ancora piuttostoforte) e ben poco oltre. Il risultato è decisamente modesto, insomma, ma non si può comunque definire nè trash, nè miserrimo: il tentativo di creare una storia emozionante e di mettere insieme qualche scena di azione movimentata si coglie tutto, peccato però che in tali circostanze la resa sullo schermo finisca per non valere in alcun modo il prezzo del biglietto. Reed rimarrà comunque a girare in Italia ancora per qualche anno, per andare poi incontro a una fine tragica e ingloriosa (su Wikipedia si ipotizza addirittura eliminato dal controspionaggio internazionale!); belloccio ma inconsistente sul piano attoriale, viene qui affiancato da una serie di seconde e terze linee del calibro di Livio Lorenzon, Monika Brugger, Ugo Sasso e via sprofondando nell'anonimato più totale. Fra le musiche di Lallo (Coriolano) Gori, adeguatamente dozzinali, compaiono un paio di brani scritti e cantati dallo stesso protagonista; verso il finale c'è pure una scena in stile musicarello che spiazza un po'. 2/10.

Sulla trama

Il malvagio e losco Lash si impadronisce in maniera violenta di un ricco terreno; ad aiutare gli abitanti della zona arriva un domatore di cavalli che si fa chiamare Buckaroo, apparentemente pacifico, ma svelto con la pistola.

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