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Il mandolino del capitano Corelli

Regia di John Madden vedi scheda film

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La recensione su Il mandolino del capitano Corelli

di degoffro
4 stelle

Poteva essere un riuscito mix tra "Salvate il soldato Ryan" e "Il paziente inglese", invece, nonostante tutta la cura della Miramax (produttrice del film insieme alla Universal, Canal Plus e l'inglese Working Title) nel cercare di realizzare il solito omologato prodotto acchiappa Oscar, ne è uscito uno dei film più esilaranti degli ultimi anni, purtroppo però ispirato a tragici fatti realmente accaduti durante la Seconda Guerra Mondiale, qui ridotti maldestramente a una sorta di soap opera con imbarazzanti intermezzi musicali ed inutili digressioni romantico sentimentali. Il capitano Antonio Corelli, mandolino in spalla, modi spavaldi e scherzosi (un ridicolo Nicolas Cage, specie quando dirige il coro dei suoi Scala Boys in canotta bianca sulla spiaggia o mentre fanno la doccia, quando ordina l'attenti gridando bella bambina a destra, quando saluta gli ufficiali tedeschi non con il consueto "Heil Hitler" ma con il ben più grottesco "Heil Puccini", o quando ancora dice che "noi italiani amiamo cantare, mangiare e fare l'amore" che tristezza!!!) arriva con il suo esercito all'isola di Cefalonia e ben presto colpisce il cuore della dolce Pelagia, (un'insopportabile Penelope Cruz, che ha ben poco da invidiare a Cage quanto ad antipatia e inespressività). Pelagia però è già promessa sposa ad un pescatore del luogo (uno spaesato e poco credibile Christian Bale) il quale è partito con i partigiani per la guerra ma riesce a tornare a Cefalonia proprio nei momenti meno opportuni, quando la sua dolce fidanzata si è già ben consolata con Corelli. La prima parte del film con la descrizione della vita nella piccola comunità di Cefalonia e l'arrivo dei soldati italiani e tedeschi è orrenda tanto è fotografica, folcloristica, superficiale, irritante nella maniacale insistenza con cui Madden (che, dopo la Paltrow, paga dazio per gli immeritati trionfi di "Shakespeare in love") percorre tutti i più abusati luoghi comuni su italiani e greci. Ma almeno c'è una sequenza piuttosto divertente: l'arrivo dei tedeschi e degli italiani non è molto gradito agli abitanti di Cefalonia, ed infatti non appena l'esercito giunge al Municipio, viene accolto da un biglietto su cui c'è scritto un inequivocabile "Va fan culo": unico spunto di ironia in una vicenda peraltro sconcertante. Poi entra in scena la Storia, solo per giustificare alcune spettacolari ma stereotipate sequenze di guerra, alla "Pearl Harbor" a cui il film del resto si avvicina molto nel soggetto (in fondo anche qui c'è una tormentata storia d'amore, sullo sfondo della guerra, tra una ragazza e due uomini, uno dei quali parte in missione, senza che per parecchio tempo si abbiano sue notizie, in modo tale che la ragazza possa felicemente consolarsi con l'altro). Dopo di che subentra la fase alla "paziente inglese". Corelli, dopo che i tedeschi avevano ordinato agli italiani di deporre le armi, a causa dell'assurda morte di quattro dei suoi uomini si schiera con i greci ribelli, ma sarà strage. Miracolosamente, e diciamo anche purtroppo, il capitano si salva, o meglio viene graziato dall'ufficiale tedesco con il quale aveva stretto una sorta di amicizia e poi aiutato proprio dal suo rivale in amore che lo porta dal medico locale, guarda caso padre di Pelagia. Inevitabile la rapida guarigione, poi però l'uomo sarà costretto a ritornare in Italia per sfuggire alle rappresaglie tedesche. Ma non preoccupatevi il vero amore trionferà e, dopo un devastante terremoto, che sconvolge Cefalonia, ma purtroppo non colpisce Pelagia, i due dolci amanti si reincontreranno pronti ad iniziare una nuova vita insieme. Un film delirante e a tratti devastante, senza paura di infamare episodi tragici, senza vergogna nel raccontare una storia (pure ispirata al celebre romanzo di Louis de Bernieres, autentico cult in Inghilterra dove ha venduto oltre un milione e mezzo di copie) fasulla, lacrimevole, ignobile nel mischiare sacro (un dramma reale) e profano (una insipida e stupida storia d'amore). Madden conferma di essere un regista mediocre e anonimo, incapace di guidare un cast di attori completamente fuori parte e costantemente ai limiti della farsa (compreso un posticcio e grossolano John Hurt e Irene Papas, la quale si limita ad urlare e piangere continuamente senza un perché, dato che chi dovrebbe piangere è il povero spettatore!!!). Costato 57 milioni di dollari, ne ha incassati in America solo 25: già troppi!!!
Voto: 3

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