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La dolce vita

Regia di Federico Fellini vedi scheda film

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La recensione su La dolce vita

di Dompi
10 stelle

La Dolce Vita. Film stroncato all'uscita dalla critica (come tutti i più grandi film) che però vinse a Cannes la Palma D'oro, candidato poi all'Oscar(e vinse per i migliori costumi) e che tutti i giornali definirono "il capolavoro" di Fellini, dimenticandosi ben presto delle furiose critiche e diffamazioni sul conto del regista.

 

 

Fellini apre il film con una rovina arcaica e con un elicottero che trasporta la statua del Cristo salvatore su Roma. La prima sequenza vede un campo da calcio, dei ragazzini che smettono di giocare e inseguono l'ombra dell'elicottero, delle signore prendono il sole e cercano di comunicare con Marcello (scena che verrà riproposta sul piano tematico, cioè l'incomunicabilità, nella scena finale).

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(il paesaggio di frontiera con le rovine romane, l'ombra dell'elicottero inseguito dai bambini)

 

 

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(primo "atto mancato" di comunicazione: Marcello non riesce a comunicare, così come le signore che prendono il sole)

 

L'urlo di un idolo ci catapulta nella Roma notturna e veniamo a contatto con le prime due donne che hanno un legame antitetico con Marcello: Maddalena(ricchissima e annoiata, indossa gli occhiali da sole anche di notte ed è in cerca di esperienze estreme e rappresenta quasi la Donna-avventura) ed Emma(donna con cui Marcello vuole andare ad abitare, la Donna-caso che cerca di mantenere l'uomo in casa e vuole un rapporto stabile con quest'ultimo). La terza figura femminile(quella che è rimasta più impressa nell'immaginario collettivo) è quella interpretata dalla Ekberg, Silvia che è arrivata a Roma per girare un film.

Marcello attratto fin da subito da Silvia decide di seguirla e accompagnarla sopra la Basilica di San Pietro, sequenza costruita ascensionalmente(con le scale che sembrano non finire mai e costituiscono quasi un labirinto misterioso), arrivati in cima guardano giù, Silvia confonde Roma con Firenze e Marcello tenta di baciarla ma non ci riesce e non ci riuscirà in tutto il film perché qualcosa ostacolerà sempre il loro avvicinamento amoroso.

 

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(Maddalena ed Emma, le prime due donne della Dolce Vita)

 

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 (Silvia che è appena arrivata a Roma e viene intervistata dai giornalisti)

 

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(La salita verso San Pietro, Fellini qui veste la Ekberg con un abito da suora rappresentando un personaggio sospeso tra il sacro e il profano Silvia è l'idea di donna che assorbe tutte le declinazioni possibili di una donna("Tu sei tutte le donne del mondo, sei la prima donna della creazione")

 

Si giunge così alla "famosa" scena del ballo (poi ripresa in 8 e mezzo), in cui c'è un giovanissimo Adriano Celentano che si sbizzarisce in una parentesi musicale molto rock e vivace. Nella scena di ballo Fellini cambia registro musicale più volte: si inizia con un ritmo lento per arrivare gradualmente al rock, Silvia per tutto il ballo rappresenta il corpo di scena, il baricentro dell'inquadratura, illuminata sempre da una fonte di luce energica.

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 (Scena del ballo notturno)

 

Dopo il fracasso e il rumore, dopo il ballo la quiete, Silvia raccoglie un gattino bianco e chiede a Marcello di trovare un bicchiere di latte nel mezzo della notte, poi Silvia chiama Marcello, lei è nella fontana di trevi, Marcello si gira e cammina verso di lei in una sequenza onirica e misteriosa(il sogno svanisce la realtà torna), Marcello e Silvia cercano un abbraccio, un bacio ma ancora una volta c'è un "atto mancato", loro non riescono a toccarsi, lei raccoglie dell'acqua e quasi lo "battezza", si scambiano i loro nomi come se si fossero conosciuti per la prima volta, il sogno svanisce appunto e la realtà torna con la notte che termina e inizia l'alba di un nuovo giorno, un osservatore in bicicletta intanto osserva la scena. L'"amore" tra Marcello e Silvia finisce qui e finisce con un contatto(diversamente da quello mancato nella fontana tra i due personaggi) con Robert, marito di Silvia, che dà uno schiaffo a Marcello.

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(Personalmente la scena della fontana, mi ricorda moltissimo il finale de "L'eclisse" di Antonioni dove Alain Delon e Monica Vitti parlano riguardo al rivedersi il giorno seguente, in quella scena(molto silenziosa e quasi priva di suoni) il loro dialogo finisce con un abbraccio mentre Mastroianni e la Ekberg non si toccano e non si abbracciano(nè tanto meno si baciano) ma cercano di toccarsi, prima lui e poi lei. Quando poi la Ekberg invita Mastroianni ad ascoltare("Listen")cala quel magico silenzio che rende la scena così suggestiva e magica che mi riporta in mente proprio la sequenza finale de "L'eclisse", anche questa velata di un fascino segreto e suggestivo(anche qui girata quasi completamente senza suoni), dove i due protagonisti scompaiono e vengono successivamente reinquadrati i luoghi che hanno ospitato la loro passione amorosa attraversati però da sconosciuti e da estranei(il signore anziano con gli occhiali che si volta e riprende a camminare, una donna con la carrozzina, un signore che legge il giornale...) e le due sequenze a mio avviso hanno uno stretto legame(per opposizione) anche sul livello temporale: quando Mastroianni si volta e guarda la Fontana di Trevi con lo spettatore che osserva la scena, lentamente si è fatto giorno e compaiono le prime luci dell'alba, ne "L'eclisse" invece si fa pian piano sera con gli edifici che sarebbero scuri e non più visibili se non fossero illuminati debolmente dai lampioni situati nelle strade della città.)

 

La Dolce Vita riprende, come se fosse terminato, con il personaggio di Steiner che dialoga con Marcello in una chiesa, Marcello sta scrivendo un libro ma è scontento, Steiner intona Bach suonandolo all'organo. Mentre l'ultimo incontro con Silvia si svolge in un luogo pagano(la fontana di Trevi) quello con Steiner si svolge in un luogo sacro, Steiner è un ateo intellettuale scontento della propria vita e rappresenta davvero l'unico legame di spessore che Marcello ha con un personaggio in tutto il film. Marcello decide di andare così nella campagna romana dove si dice ci sia stato un miracolo divino:Fellini gira la scena allestendo la realtà dell'accaduto come un set, la scena del "miracolo" viene trasformata in finzione con i personaggi del posto che diventano attori per rendere più spettacolare l'evento accaduto. Per contrasto, mentre la notte vissuta tra Silvia e Marcello era vuota di persone questa scena è piena di gente e giornalisti. L'evento mediatico finisce poi con un funerale, qualcuno è morto sotto la pioggia incessante per via della ressa di gente che correva.

 

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(Marcello e l'amico Steiner)

 

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(Il miracolo come set televisivo, la folla, il funerale)

 

Oltre alle donne sopra citate si aggiunge una nuova figura femminile(anche qui il film sembra finire per poi riniziare):Paola, una ragazza umbra che Marcello paragona a quelli angioletti che si possono trovare nelle chiese dell'Umbria. La Dolce Vita inizia con un "atto mancato" di comunicazione e finisce con l'ennesimo tra Paola e Marcello: Marcello, dopo aver trascorso una delle tante notti della Dolce Vita romana, congeda la ragazza non riconoscendola perché troppo ubriaco. Ripercorrendo all'indietro la sequenza tutti i personaggi che hanno accompagnato nella notte Marcello escono di casa(scena quasi onirica girata in pianosequenza), è l'alba, la loro attenzione è rivolta al mare, più precisamente a dei pescatori che hanno tirato fuori dall'acqua un cetaceo informe("Ma è vivo?"), l'occhio del cetaceo li osserva con un primissimo piano in silenzio, il mare che dovrebbe essere il luogo della rinascita e della pulizia viene abbandonato, così come quella strana creatura, dagli amici di Marcello che decidono di tornare indietro, lo stesso Marcello butta via l'ultima occasione di un possibile riscatto non riconoscendo Paola, Marcello scompare per sempre chiamato da una delle ragazze e torna così nel gorgo della Dolce Vita.

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(Paola sorride a Marcello che scrive)

 

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(La Dolce vita termina con l'"atto" mancato di comunicazione tra Paola e Marcello che è in opposizione con quello mostrato all'inizio del film tra Marcello in elicollero e le signore che prendono il sole, mentre quest'ultimo è causato da un rumore tecnologico, il rumore delle eliche dell'elicottero, nell'ultima scena il rumore che sovrasta la comunicazione tra Paola e Marcello è di tipo naturale, le onde del mare)

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