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La dolce vita

Regia di Federico Fellini vedi scheda film

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La recensione su La dolce vita

di bradipo68
4 stelle

Opinione scritta in smoking e guanti bianchi.Perchè comunque la si pensi questo film è degno sempre del massimo rispetto.Sarà la quarta quinta volta che lo vedo perchè non sono mai riuscito a capire perchè l'intero mondo urlava a chiare lettere che questo film era un capolavoro e io la pensavo diversamente.Si era proprio insinuato un tarlo nella mia percezione filmica?Non lo so.E'sicuro però che mi sento piccolo piccolo di fronte a tanti coltissimi critici cinematografici che parlano di capolavoro della cinematografia mondiale,di spartiacque del cinema italiano e sinceramente poco mi interessa degli anatemi lanciati a suo tempo dall'Osservatore Romano dopo la fischiatissima prima milanese.A me Fellini non piace,perlomeno non mi piace questo Fellini ridondante ed eccessivo e per me questo non è il suo capolavoro.Per me il suo capolavoro rimane I vitelloni ,il ritratto della sua amatissima provincia romagnola,realtà forse da lui conosciuta e apprezzata in altra maniera,una realtà a misura d'uomo e di insoddisfazione ovviamente meno metropolitana di quella che descrive in questo film dal titolo un minimo sarcastico,perchè qui di dolce non c'è nulla,c'è solo una fiera continua dell'apparire che fagocita l'essenza delle persone prigioniere dei loro ruoli,maschere senza distinzione in un mondo non proprio raccomandabile.Il problema non è la visione notturna della Roma edonista e modaiola di quegli anni in cui il boom economico riscriveva le regole sociali.Il problema è che questa notte romana descitta con tanta dovizia di particolari e tanta acredine non è nuova ai nostri occhi,non è una nuova visione politicamente scorrettissima da amare all'istante o odiare.Vogliamo dimenticare La notte brava di Bolognini?Voi direte e che c'entra?Secondo me c'entra perchè in termini molto meno patinati ed eccessivi descrive le stesse cose con la stessa malinconia del giorno dopo(la periferia in Bolognini,il litorale in Fellini),senza tante derive psicanalitiche descrive la stessa filosofia del consumo,dei locali,delle feste,degli intrallazzi.Ma lì l'attenzione era più spostata sui borgatari ,vista la mano di Pasolini,ma la notte romana tutta lustrini e pailettes con la solita fauna umana intenta ad accontentare i propri bisogni animaleschi coincide quasi con la descrizione di Fellini.Mi interessa poco la moralità o meno dei personaggi descritti,non mi piace questa patinatura eccessiva dell'immagine,questo gruppo di personaggi sconfortati in vari interni di lusso e pochi sono i sussulti che questa pellicola mi regala.Dolorosamente ma è così.Importante storicamente e con una serie di sequenze entrate nell'immaginario collettivo(come la Ekberg nella fontana di Trevi che ammicca a Marcello con quel suo suadente Come ..Come...,ma sinceramente io preferisco quella sorte di dietro le quinte che è la fontana all'alba quando hanno interrotto il flusso dell'acqua che dà l'idea,in una delle poche sequenze meno patinate del film, della povertà e della miseria dei due bagnanti).La durata fluviale della pellicola non favorisce la mia benevolenza soprattutto perchè la materia narraativa non è organizzata in maniera omogenea,anzi sembra andare avanti per accumulazione,quasi a compartimenti stagni.A me quello di Fellini sembra uno sguardo un po'furbetto sulla moralità molto presunta del sottobosco romano ma fatto un po'troppo da lontano,didascalico,anche con occhio compiaciuto dello scandalo piccolo o grande che si viene a inquadrare,delle miserie,dei tentativi di suicidio da parte di un personaggio femminile prigioniero della propria possessività o la svolta con l'omicidio dei due figlioletti e il suicidio del padre amico di Marcello.Il quale dal canto suo scrittore fallito e giornalista al di sotto di qualsiasi deontologia professionale,perfetto alter ego felliniano è appena adombrato da quello che gli succede intorno,sembra che tutto gli scivoli addosso senza neanche impensierirlo....e questo ha un sapore molto programmatico nella sua eccessiva voglia di scandali,studiati a tavolino.... Per quello che riguarda la regia la tecnica è veramente abbacinante ma le immagini danno netta impressione di un manierismo figurativo che rende il film troppo intento a specchiarsi in un narcisismo che mi conferma ancora una volta il giudizio negativo su questa pellicola....

Su Yvonne Furneaux

anche lei non male

Su Anouk Aimée

brava

Su Anita Ekberg

a me non è mai piaciuta

Su Marcello Mastroianni

è comunque bravissimo

Su Federico Fellini

tecnicamente abbacinante ma resta prigioniero del manierismo delle sue immagini

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