Regia di Alejandro Amenábar vedi scheda film
Nell'autunno del 2000 il giovane regista spagnolo Alejandro Amenabar girò un film dell'orrore vecchia maniera che riscosse un gran successo di critica e pubblico. Il regista rispolvera tutti i clichè dell'horror vittoriano: una lugubre casa immersa nelle nebbie della campagna inglese, foto post mortem in voga nel secolo vittoriano, fantasmi, sedute spiritiche, cimiteri spettrali, epidemie di tubercolosi, famiglie aristocatiche con la servitù ed una buona dose di mistero. Il film tuttavia ruota intorno al colpo di scena finale che in teoria lo esaurirebbe alla prima visione, tuttavia rimane un film piacevole da vedere più volte. Il film tratta varie tematiche: il rapporto tra vivi e morti, la bibbia, l'amore materno, l'impossibilità di accettare determinate situazione ed infine la fitta rete di mistero che circonda l'aldilà. Un film dell'orrore che sa fare paura con ingredienti poveri e semlici senza utilizzare sangue, violenza ed efferatezze varie.
1945 isola di Jersey, una vedova di guerra vive in una grande villa con i due figlioletti. Nella villa capitano cose strane, un giorno la donna riceve la visita di tre misteriosi domestici.
Niente
Amenabar scelse il palazzo di Los Hornillos nelle campagne vicino a Santader in Cantabria nel nord della Spagna, nella trama inserì un interessante accorgimento: i bimbi sono allergici alla luce solare così le scene vengono girate con le tende tirate ed il lume di candela, creando un'atmosfera inquietante. La scena della bambina vestita con l'abito della prima comunione fa venire la pelle d'oca, la scena della seduta spiritica è spettacolare, l'idea di usare le foto post mortem è geniale. L'allora ventottenne regista spagnolo mostrava già una grande vena artistica.
Eterea, evanescente, pallida, spettrale si adatta perfettamente ad un horror simile. L'attrice australiana interpreta perfettamente le angosce di una moglie con il marito in guerra e di una madre con i bimbi malati.
Bella interpretazione, l'attrice irlandese crea suspense e mistero, inoltre instaura una buona sinergia con la Kidman. Nella scena in cui spariscono le tende la Flanagan è una spanna al di sopra di tutti.
Vedi sopra.
Una menzione d'onore merita questa bionda bimbetta di appena 10 anni, Hollywood già abituato a vedere bambine di questa età recitare ma questa bambina nella sua tenerezza infantile non è smorfiosa, non è ochetta, non è petullante e non è capricciosa. In poche parole questa bambina a differenza delle sue colleghe coetanee non recita in maniera puerile.
Recita più con gli sguardi che con le parole, se la cava ma soffre troppo il confronto con gli altri attori che sembrano ''soffocare'' la sua recitazione.
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