La recensione su Prima o poi mi sposo

di Tiaz gasolio

4 stelle

The Wedding Planner – La Recessione.

Ecco a voi la specialissima Recessione di San Valentino, perché c’è sempre pronto un film di merda da vedere per festeggiare il giorno degli innamorati, dei ristoratori e dei produttori di peluches.
Troviamo Jennifer Lopez, regina di chiappe e strafamosa cantante, nei panni di spietata organizzatrice di matrimoni che non riesce a sposarsi, una povera ragazza di origine italiana che fa parte di quelle tipiche famiglie dove la figlia deve essere maritata a quindici anni; come sappiamo tutte le famiglie italiane che abitano negli USA parlano con uno spiccato accento siciliano, perché dovete sapere che nel passato la Sicilia era un’isola sovrappopolata e poi i suoi abitanti hanno ripopolato l'America appena sono morti i dinosauri. La svergognata comunque ha deciso di dedicarsi a una brillante carriera da organizzatrice di matrimoni piuttosto che diventare una culona dalla caviglia gonfia sforna-figli pronta a farsi giustamente picchiare dopo lavoro da suo marito, perché come sappiamo tutti una donna degna di chiamarsi tale deve sposarsi, se no per tutta la vita avrà sensi di colpa ed è più che risaputo che tutte le donne che non si sposano e non hanno figli diventano delle orribili stronze comuniste che non si depilano e mangiano i bambini.

Ma il fato è sempre in agguato e la fortuna si palesa facendola salvare da Mr McConaughey in versione attore emergente, ovvero un biondino tinto fresco di lampada lontano milioni di anni luce dall’attore da Oscar che abbiamo visto negli ultimi anni. Mentre un sacco di donne starnazzano inutilmente su quando sia figo l’uomo che ha incontrato e quanto sono fortunate Jennifer e le sue chiappone, in un colpo di scena di quelli che neanche Hitchcock se lo poteva sognare scopriamo che il bello che è stato incontrato è anche un cliente della protagonista. Riuscirà la nostra amata Jennifer ed il bel McConaughey a sposarsi senza stracciarci troppo lo scroto?
Mentre continuiamo a costatare che gli italiani sono dei dementi che si esprimono come il Padrino e girano in Vespa, non possono mancare esilaranti gag con dei peni di pietra; la pellicola si muove verso l'inevitabile con un po’ di facili sentimentalismi e una piccola complicazione gratuita che ai fini della trama non cambierà assolutamente nulla, utile a fare giusto del minutaggio ma che noi spettatori sappiamo bene non porterà da nessuna parte.
Un film che vi colpirà se siete delle disperate che stanno lasciando gli “enta” per entrare negli “anta”, quel tipo di donne che credono di essere toccate dalla sfortuna per non rendersi veramente conto che sono semplicemente delle cagacazzo che nessuno si vuole accattare. In fin dei conti una storia d’amore discretamente banale con uno pizzico di commedia per non far addormentare i penimuniti.
per insulti anche non costruttivi.
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