Regia di Ettore Scola vedi scheda film
Discreto film che riesce a rendere bene la Roma fascista anni '30 ma che non va granché oltre. Fastidiosa (e anacronistica) la scelta di affidare alla voce fuori campo di un bambino parte della narrazione.
Lontani sono per il grande Ettore Scola gli anni '70 e i capolavori che in quel periodo ci regalò il regista Campano. “Concorrenza sleale” è un discreto film che risce a dare un bel quadretto della Roma pre seconda guerra mondiale facendo allo stesso tempo dell'arguta ironia sulle mollezze (mascherate da forza) del fascio. Abatantuono non era ancora né extra-large né terrunciello di ritorno, e fa un figurone; Depardieu sì che era già giunonico nelle forme, e ha comunque un ruolo minore; Castellitto non è un grande attore ma fa qui la sua parte come sempre. L'escamotage di far raccontare alla voce fuori campo del bambino parte degli eventi è onestamente un trucchetto mieloso e anacronistico del quale si sarebbe potuto fare a meno.
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