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Unbreakable. Il predestinato

Regia di M. Night Shyamalan vedi scheda film

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Davide Schiavoni

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La recensione su Unbreakable. Il predestinato

di Davide Schiavoni
6 stelle

 

Narrando le vicende/vicissitudini di due protagonisti legati da un destino di reciprocità, "Unbreakable" esprime l'idea d'un disastroso equilibrio cosmico fra guadagni e perdite. David Dunn ed Elijah Price sarebbero, loro malgrado, l'opposto e il completamento l'uno dell'altro secondo una superiore e vessatoria legge universale di compensazione. Entrambi scoprono di trovarsi ai poli antitetici lungo il medesimo asse, perciò se a Willis è concesso il potere della (quasi) invulnerabilità e della chiaroveggenza, che lo consacra a una sorte da paladino della Giustizia, viceversa Jackson presenta una patologia che ne rende la massa scheletrica estremamente fragile, mentre la sua volontà è oltremodo salda e solida nel perseguire l'obiettivo prefissato a scapito di centinaia di vittime. Tuttavia il dono infuso a Dunn è soltanto apparente, poiché egl'incarna un "supereroe" incapace di gestire la propria vita e dall'interiorità forse più precaria delle ossa de "L'Uomo di Vetro": un semidio che per giunta nulla può retroattivamente contro le stragi perpetrate dall'amico/rivale, riuscend'a malapena nel limitare i danni delle sciagure senza però potervi porre un vero rimedio. Nonostante la coppia white & black arrivi a giudicare se stessa e ogn'altra cosa dalla corretta prospettiva, quella di cui sarebbero capaci i bambini (cfr. le inquadrature capovolte), il chiarificatorio raffronto conclusivo sembrerebbe tra loser accomunati da un'identica tar'ancestrale: così diversi nei rispettivi ruoli, così simili nell'impotenza di fronte a un Destino tutt'altro che proverbialmente cieco. A ben vedere, infatti, il convergere fra la gravosa missione intrapresa da Dunn e la ragione dei barbari eccidi commessi per un lucido scopo da Price lascia il campo aperto all'ipotesi che valori positivi e negativi si bilancino nella patta d'una somma zero, come farebbe altresì intendere la netta posizione della moglie Audrey contr'i giochi senz'esclusione di colpi. Quest'idea, seppur original'e spiazzante, è comunque irrealisticamente ottimistica rispett'ai princìpi termodinamici che, almeno per ora, escludon'il moto perpetuo, un rendimento maggiore o anche sol'uguale al pareggio, il prevalere della neghentropia. "Unbreakable" è ritenut'il miglior prodotto cinematografico di Shyamalan col sequel già in cantiere. Figuriamoci il resto della sua filmografia.

 

 

In collaborazione con M. Lanari

Un grazie a Fabio Lanari

 

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