Regia di Hamilton Luske, Ben Sharpsteen vedi scheda film
Versione semplificata e anestetizzata del celebre romanzo di Collodi. Resta ciò nonostante un signor film, eccezionale per l'epoca da un punto di vista strettamente tecnico.
Il secondo lungometraggio Disney, dopo il successo ottenuto tre anni prima con “Biancaneve”, è la trasposizione su pellicola del celeberrimo romanzo di Carlo Collodi di fine '800. Pur rispettando il messaggio di fondo del libro, gli autori di questa versione cinematografica scelsero da un lato la via della semplificazione, tagliando a pie' pari interi capitoli del libro pur di rientrare nel minutaggio prestabilito, dall'altro -dietro precisi ordini dello stesso Walt Disney- smussarono tutti gli angoli del carattere del famoso ragazzo di legno per renderlo più appetibile a un pubblico evidentemente poco propenso alla critica. Detto ciò, il “Pinocchio” della Disney resta comunque un signor film, eccezionale per l'epoca da un punto di vista squisitamente tecnico. Da notare che fu un gran flop al botteghino, pur rifacendosi ampiamente quando venne riproposto nelle sale nel dopoguerra.
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