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Il settimo sigillo

Regia di Ingmar Bergman vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il settimo sigillo

di wolfe
9 stelle

Non amo Bergman e ho guardato il film per la prima volta pochi giorni fa, dopo averne visto solo qualche sequenza ed averne sentito parlare - molto parlare - per tutta la vita. E' un film sconvolgente, nel quale il tema della morte è calato dentro ad un medioevo simbolico, divenuto simbolo, agli occhi delle successive epoche, della stessa morte. Dance macabre, il finale senza speranza, è la risposta alle domande sull'aldilà, sulla religione, che il film presenta. Dance macabre è l'uomo e la falce della morte, e la dignità del cavaliere che della morte se ne infischia - gli basta, ovviamente, sfidarla ed almeno un po' batterla, consentendo la fuga della giovane famigliola (ma è davvero un successo? è davvero speranza? o è solo rinvio, la condizione umana, la vita, come parentesi nella quale tuttavia vale la pena di cercare la felicità...)
Un cristo distorto fino al ridicolo, una sgangherata rituale processione priva di senso completano il quadro di un film che è un alto inno all'ateismo e, contemporaneamente all'etica che deve governare, con spirito protestante, la condizione umana; l'attore da quattro soldi, dalla morale discutibile non ha diritto che ad una parodia della morte, che invece di usare la sua maestosa falce, lo sega miserabilmente giù dall'albero. Chi è intelligente (la partita a scacchi) e dignitoso fino alla fine, ha invece diritto alla dance macabre, al gran finale.

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