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Pitch Black

Regia di David Twohy vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Pitch Black

di Spielbergman
8 stelle

Grande “Pitch Black”: un B-movie che ha lo spirito di un capolavoro. Vi sembra impossibile? Non lo avete mai visto. Girato veramente a basso budget, con alcuni effetti speciali rudimentali ma di sicuro effetto, il film colpisce sia per la bella prova di David Twohy, sia per l’ottimo attore protagonista (Vin Diesel E’ Riddick, non lo interpreta: lo è di fatto!) sia, soprattutto, per la sceneggiatura da sogno (scritta sempre da Twohy). La prima, la regia, sconta i limiti imposti da un budget relativamente basso: per la resa delle immagini è a volte a livello zero, senza un adeguato comparto scenico (se rapportato, ad esempio, a “Minority Report” o “La guerra dei mondi”) a volte si potrebbe storcere il naso per via della grossolana messa in scena (cito la scena dove il gruppo di sopravvissuti corre al buio con in mano le lampade annodate dappertutto, che oggettivamente è una scena povera-povera, senza alibi). Però è proprio quest’area da film anni ’70 della Hammer a dare quel tocco in più al film: diventa quasi come “La Mummia” di Boris Karloff, con le sue ambientazioni notturne nel deserto, che infondono timore e fascino (parlerò poi della narrazione di Twohly nell’apposito spazio, così come la sceneggiatura, che merita di essere approfondita). “Pitch Black”, raccontando una storia bellissima in modo eccezionale, si merita un po’ più di attenzione, perché rappresenta un tipo di fantascienza che si stà perdendo! Quella fantascienza che racconta mondi sconosciuti con storie intense e ben scritte, che ti fa vivere l’avventura in prima persona… “Pitch Black” ha lo spirito di un capolavoro proprio per questo: perché sa raccontare una bellissima storia di intrattenimento, perché ti porta in mondi lontani assieme ad un evaso assetato di sangue, ad un capitano coraggiosissimo, ad un Imam islamico che crede ancora nell’esistenza di Dio instancabilmente in un viaggio letale e affascinante. “Pitch Black” è in verità un grande thriller d’azione che si mescola in modo quasi naturale con l’ambientazione fantascientifica. Non è, non me ne vogliano gli ammiratori, un John Carpenter che ambienta i suoi western mascherandoli abilmente e piegando l’ambientazione alle esigenze della trama; bensì è una perfetta commistione fra la pura fantascienza ed un thriller ad alta tensione. Il risultato è qualcosa di veramente straordinario. E che dire poi di Richard Riddick? Uno dei personaggi più belli ed assolutamente più divertenti del cinema degli ultimi anni (magistrale la scena in cui tutti lo cercano, e lui compare sul tetto della navicella a prendere il sole: roba da fare impallidire qualsiasi altro tentativo di divertimento). Forse “Pitch Black” è il degno erede della grande trilogia di George Lucas. Un capolavoro. Voto: 9-

Sulla trama

La sceneggiatura? Io direi che è più la trama di un romanzo di James Patterson. Twohly compie due opere eccezionali. La prima è che, seguendo il percorso del guru della fantascienza americana George Lucas, ricrea un universo intero. Più di Lucas, Twohly costruisce il tutto attorno ad un concetto di logicità impeccabile. I tre soli che ruotano attorno al pianeta sono la trovata migliore. Soprattutto perché i mostri, in realtà, attaccano solo al buio. Quindi lo spettatore dice “Se non c’è la notte perché è sempre buio, allora niente andrà storto”. E subito, la grande trovata dei 22 anni trascorsi fra l’ultima eclissi e il naufragio (tra l’altro c’è da dire che la sfiga insegue veramente i protagonisti!). Dunque, la tensione prende lo spettatore, e non lo lascia più fino alla fine: un meccanismo geniale, assolutamente impeccabile. Qualche altro esempio? Le lucciole usate come torce viventi per difendersi dagli attacchi delle creature aliene. Alcuni diranno “Ti pare che hanno la fortuna di trovare lucciole proprio quando sembra che tutto stia andando per il peggio?!”. E se gli animaletti avessero sviluppato quella luminosità proprio per difendersi dalle creature aliene? Geniale! Si ha quasi l’impressione che Twohly sia un biologo, uno scienziato. Per me è solo un grande genio. E poi veniamo alla parte “thriller”: tensione narrativa alle stelle, prima grazie all’enigmatica figura di Riddick, poi grazie alla contrapposizione fra lui e il poliziotto. Non si sa come andrà a finire. E poi il fatto che ogni episodio del film, alla fine, sia ricondotto a conclusione attraverso una logica allucinante (ad esempio il rapporto fra Riddick e il capitano, oppure la ragazzina che ha le mestruazioni proprio mentre sono fuga). Alcune cose potrebbero sembrare forzate, però la storia tiene benissimo e funziona alla grande. Degli esempi che ho fatto ne ho in mente altri diecimila, non avrei tempo di descriverle tutte. Se le storie di fantascienza di Carpenter appaiono a volte geniali, non sono nulla in confronto a questo. E neppure “Star Wars” arriva a questi livelli. Questa sceneggiatura meritava l’Oscar, e non scherzo. Un meccanismo perfetto, eccezionale veramente.

Sulla colonna sonora

Buona, adatta al film ed in alcune parti tocca vette notevoli.

Cosa cambierei

Assolutamente nulla.

Su Lewis Fitz-Gerald

Bravissimo

Su Keith David

Bravissimo

Su Cole Hauser

Bravissimo

Su Radha Mitchell

Non male, però forse è la meno brava.

Su Vin Diesel

Assolutamente grandioso: a parte il fatto che il ruolo, così truzzo e crudo, sembra fatto apposta per lui. Sembra che gliel’abbiano costruito attorno a tavolino. Però è anche una certa immedesimazione a favorire la trasmissione di un fascino e di un carisma unici. Perfetto.

Su David Twohy

La regia di Twohly è più che buona, adatta ad un buon film di fantascienza, senza dubbio. Ciò che la rende speciale, forse, è il taglio epico che dà agli ampi spazi desertici, al suo universo, alla sua “creatura”, con carrellate spettrali che mostrano cose che (non) esistono e cose che vorremmo non esistessero. A livello di thriller-horror, la regia si tiene su livelli veramente altissimi (basti pensare alla morte del mercante, sbranato dai “mostri” e presentataci solamente dalle ombre, veramente geniale). E poi la spettacolare scena dello sciame che esce dai formicai e attacca in stormo, bellissima. Grande.

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