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Gli aristogatti

Regia di Wolfgang Reitherman vedi scheda film

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La recensione su Gli aristogatti

di Decks
8 stelle

Primo classico Disney senza la supervisione del fondatore Walt, a chi ben conosce i vari lungometraggi sembrerà che sia una specie di risposta felina a Lilli e il Vagabondo, non sbagliando.
La struttura del racconto è praticamente identica non fosse per alcune variazioni al contenuto della storia. Ricca gatta finisce sulla strada trovando un randagio, entrambi avranno da imparare qualcosa grazie a determinate azioni dell'altro. Persino il periodo storico è lo stesso, con la differenziazione della città dove si svolgeranno gli eventi.

Per fortuna Reitherman ricorda bene quali sono gli elementi dei suoi precedenti film il pubblico apprezza. Spassose gag, simpatici personaggi e una musica travolgente. La comicità è dunque una colonna portante del film, tanto che solo pochi altri lungometraggi Disney raggiungono lo stesso livello di divertimento e di allegria (Robin Hood e La Spada nella Roccia), con risate a crepapelle sia da parte dei più piccini che degli adulti (come dimenticare l'inseguimento di Napoleone e La Fayette al sidecar del maggiordomo Edgar). I personaggi sono studiati nei minimi dettagli, dal ridicolo ma machiavellico Edgar, al miope avvocato George, passando per l'ansioso topolino Groviera e i gatti dei bassifondi jazzisti, finendo con le due oche Adelina e Guendalina che commentano le varie scene con aplomb tipicamente britannici. Purtroppo se i secondari eccellono, sono proprio i primari che non convincono. Romeo e Duchessa sembrano copie di Lilli e il Vagabondo (nonostante il tentativo di rendere lui più sciupafemmine e lei più aristocratica) e i piccoli mici avendo un buon inizio accompagnando con verve i protagonisti, verso la metà del film diventano delle macchiette quasi dimenticati perfino dagli spettatori.

Niente da dire sul lato tecnico. Le musiche jazz sono irresistibili e i sottofondi di fisarmoniche romantiche accompagnano perfettamente l'amore nascente tra Romeo e Duchessa. I disegni, semplici ed essenziali a volte volutamente imprecisi, denotano bene ogni personaggio. In particolare un effetto carta crespa per sottolineare l'anzianità dell'avvocato George e di Madame Adeleine. Ma sono soprattutto gli sfondi a giocare un importante ruolo. Parigi è raffigurata con arte, sia nella sua periferia che in centro, con piccoli dettagli che conferiscono un immediato riconoscimento della splendida città, altamente suggestiva è la vista dai tetti con la luna piena (una perfezione giunta con il disegno di 900 fondali).

Un film ottimo, contenente un altissima ilarità, personaggi secondari indimenticabili e una tecnica invidiabile. Peccato per i personaggi principali sfuggevoli o troppo simili a quelli di 15 anni fa, compresa la trama che non fosse per i secondari sarebbe stata un cliché.

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