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Il mostro della laguna nera

Regia di Jack Arnold vedi scheda film

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La recensione su Il mostro della laguna nera

di VinsDepp
8 stelle

Il "Gill Man" un altro personaggio, una figura diventata praticamente un "mito" della storia della settima arte. Film bellissimo, dove la tensione si mescola con il romanticismo e la natura umana messa in rapporto con un qualcosa di totalmente sconosciuto e complesso da capire.

Un grande classico della fantascienza. Correva l'anno 1954 e il regista Jack Arnold fece letteralmente centro con questo film che all'epoca oltre ad essere campione di incassi si rivelò importantissimo anche per tantissimi altri aspetti che poi scriverò.

Considerato un film di culto è ormai un film leggendario, oltre al fatto che ha consegnato al cinema il "Gill Man" conosciuto anche come l'uomo pesce, figura mostruosa e stranamente romanantica di cui ci sarà parecchio da parlare.

Il film "La maschera di cera" degli anni trenta ebbe un successo clamoroso e un impatto incredibile sul pubblico grazie anche al fatto che fu uno dei primi esperimenti in 3D, riusciti perfettamente.

Fù così proposto al Jack Arnold di girare questo "Il mostro della laguna nera" con la stessa tecnica e i risultati ancora una volta furono a dir poco straordinari.

Il film gode infatti di scene subacquee bellissime e mozzafiato dove la bellezza e la tensione si uniscono per dar vita ad un qualcosa di unico e meraviglioso.

Il "Gill Man", cosa è ? Un essere umano deformato ? Uno scherzo della natura ? Una bestia delle profondità marine ? O un essere che forse ha solo paura ?

Dopo la visione del film queste domande tormenteranno lo spettatore, non è un caso che Arnold abbia inserito il "Gill Man" in confronto con una tipica bellezza anni ciqnuanta e due uomini diversi ma colti e affascinanti che si contendono la donna.

Quindi è chiaro che tutto questo porta a pensare al tema della diversità, all'impossibilità di essere ripagati di un "presunto" amore che potrebbe provare la creatura nei confronti della donna.

Il suo essere diverso, e diciamocelo, il suo essere mostruoso porta di conseguenza il "Gill Man" ad una sconfitta inevitabile.

Una sorta di "La bella e la bestia" ambientata nelle acque, in una laguna più precisamente.

Non è neanche difficile immaginare di fare un parallelo con un altro indimenticabile classico della storia del cinema, se ci riflettiamo infatti il "Gill Man" non è altro che una variazione sul tema di King Kong.

Il mostro che si innamora della bella e si batte non tanto per conquistarla ma più che altro per prendersela, e c'è una enorme differenza.

Il Gill Man non chiede permessi, non corteggia, non conosce le buone maniere, uccide è vero...ma è evidente che non capisce la gravità delle sue azioni, un essere troppo misterioso, "antico" e fuori dal mondo, sopratutto fuori dalla società moderna, pronta ad impadronirsi della creatura a costo di rimetterci la vita...e la domanda è la segunte...tutto questo perchè ? Per il bene della scienza o per l'immancabile sete di gloria e di potere dell'uomo moderno ?

Il finale del film apre invece le porte ad altre analisi ed altre chiavi di lettura, l'uomo che lascia il mostro morire nelle profondità del suo abitat naturale, forse il fatto di aver conquistato finalmente la donna distoglie per un attimo la mente dell'uomo dagli affari e concende finalmente un pò di dignità al mostro, almeno in punto di morte.

Quindi è un qualcosa di assai complesso stabilire cosa sia effettivamente questa creatura e non parlo da un punto di vista "fisico", ma più da un punto di vista psicologico.

Jack Arnold ha curato molto questi aspetti, anche per questo il film è importantissimo, non è un monster-movie fine a se stesso, ma è un film che sicuramente punta molto sull'intreattenimento ma che allo stesso tempo spinge lo spettatore e profonde riflessioni, sia sulla natura umana che su tutto ciò che ai nostri occhi è sconosciuto.

Sono rimaste memorabili alcune sequenze che Arnold ha girato con una maestria incredibile.

Ad esempio la scena in cui la ragazza decide di tuffarsi nella laguna per farsi un bagno è una scena bellissima, che punta a trasmettere tensione allo spettatore e ci riesce ma allo stesso tempo a parer mio è una sequenza di una delicatezza unica.

Già da li possiamo renderci conto che il Gill Man non è proprio un "malvagio", infatti attratto dalla figura femminile, figura che molto probabilmente non ha neanche mai visto inizia a nuotare sotto di lei, e quel senso di tensione che possiamo provare all'inizio si trasforma in un qualcosa di addirittura romantico, ci accorgiamo che il Gill Man non ha nessuna intenzione di far violenza nei confronti della donna, assistiano ad una sorta di danza erotica sotto acqua ed è un momento a dir poco magnifico.

Poi è l'uomo che spingerà la creatura a diventare inevitabilmente violenta, d'altra parte chiunque di noi viene aggredito, minacciato, diventa soggetto ad essere intrappolato...cerca di difendersi. E non è che questo lo fanno solo i mostri, a meno anche dobbiamo considerarci tali.

Ha inizio quindi la lotta tra uomini e Gill Man, e da qui il film avrà un ritmo incedibile che tiene incollato lo spettatore davanti allo schermo fino alla fine.

E' il film che puoi rivedere anche un miliardo di volte e non ti annoia mai, anche questo conferma il fatto che il film è davvero un classico e autentico Cult-Movie della storia del cinema .

Un film che può piacere praticamente a tutti, una grande avventura, un grande personaggio che tutti dovrebbero conoscere anche per riflettere sulle mille sfaccettature che ha a livello psicologico.

Un grande classico diretto da un regista importante che negli anni ciquanta e sessanta ha consegnato film molto importanti del genere horror e fantascientifico.

Certo "Il mostro della laguna nera" è sicuramente l'opera più conosciuta e importante di Jack Arnold, ma consiglio di vedere anche le altre sue opere, sicuramente importantissime.

Chiudo la recensione dicendo che "Il mostro della laguna nera" è un film che a me piace tantissimo, lo rivedo spesso e mi lascia dentro diverse sensazioni, dalla tristezza alla tensione, dal divertimento alla riflessione. Ingredienti questi che a parer mio contribuisono a rendere grande un'opera cinematografica.

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