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Io me & Irene

Regia di Peter Farrelly, Bobby Farrelly vedi scheda film

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La recensione su Io me & Irene

di FilmTv Rivista
8 stelle

Quegli scostumati e maleducati dei fratelli Farrelly non hanno, per fortuna, rispetto per nessuno. Neri, albini, nani, animali, psicopatici, matti, uomini, donne, gay e gli schizofrenici narcisisti sono figure del racconto. Manipolabili senza pietà. La licenza di uccidere della commedia colpisce e affonda laddove può nascere una battuta, una volgarità, una gag. I registi di “Scemo e più scemo” e di “Tutti pazzi per Mary” sono i teorici e gli esteti del “bad taste” contemporaneo, ma a guardare con malizia dentro le loro scene e dentro i loro fotogrammi si trovano, non occultate, le tracce di una gloriosa tradizione comica. Dal muto all’immenso Jerry Lewis, dal demenziale “porckyzzato” degli anni ’80 all’energia travolgente e incontrollabile di James Belushi. In questo nuovo film i Farrelly possono contare sugli effetti speciali della faccia di Jim Carrey, poliziotto del Rhode Island troppo mite e arrendevole che scopre la sua metà oscura, beffarda e prepotente. Ogni regista che abbia l’opportunità di lavorare con Carrey, uno dei più grandi attori in circolazione, accetta di farsi espropriare, almeno in parte, di perdere il controllo della scena, di mettersi al servizio della performance dell’interprete. Anzi, come in questo caso, di un attore in due ruoli: Charlie e Hank. Abbandonato dalla moglie con tre figli non suoi (tre ragazzoni di colore con un quoziente di intelligenza altissimo), una ragazza con la grazia di un clone aggiornato di Doris Day (Renée Zellweger), Charlie impara a convivere con il suo doppio molesto e sboccato che porta sempre con sé, per i momenti romantici, un pene di lattice. Corre, cade, si ferisce, prende calci e pugni, lotta con gli oggetti e con il proprio volto di gomma. Si batte con una mucca ferita, insegue e malmena se stesso in due scene da antologia. Un film corrosivo, divertente, scortese. Il meraviglioso uomo lunare del film di Forman torna sulla terra e ricorda a tutti che un Oscar non assegnato non può interrompere il Jim Carrey Show.

 

Recensione pubblicata su FilmTV numero 39 del 2000

Autore: Enrico Magrelli

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