Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Uno di quei film che non può assolutamente essere decontestualizzato dal periodo in cui fu girato, un anno di profonde lotte sociali, di impegno politico, di trasformazione della società… e Dillinger cosa fa ? Gioca con una vecchia pistola, cucina con studiata lentezza, si guarda un filmino, molesta acusticamente la moglie imbottita di sonnifero, flirta con la cameriera. Insomma, fa tutto ciò che si può considerare un “cazzeggio” in evidente spregio all’intellettualismo tanto in voga allora, con la ciliegina sulla torta dell’imbarco finale come improvvisato cuoco su una barca a vela. A suo modo strepitoso, è un film che del nulla fa un arte (sembra di rivivere cinematograficamente le pagine de “La noia” di Moravia per questa ricerca di riempire una vita o anche una sola giornata di un qualcosa che abbia un qualsiasi senso). Da vedere, amare o odiare perché difficilmente è un film che lascia indifferenti.
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