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Dillinger è morto

Regia di Marco Ferreri vedi scheda film

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La recensione su Dillinger è morto

di bradipo68
10 stelle

Ammetto di non essere un grosso estimatore di Ferreri ma di fronte a opere d'arte come questa è difficile rimanere inerti e non si puo'non essere sorpresi dall'assordante attualita'di queste immagini e tematiche trattate dal (lungimirante come minimo)regista italiano gia'40 anni fa.Stilisticamente è un film molto particolare in cui conta pochissimo la parola(è quasi totalmente muto)e molto l'oggetto che da semplice attrezzo per fare qualcosa si trasforma in qualcosa di piu',in un feticcio,un complemento(si veda la pistola trovata avvolta in giornali scrupolosamente pultia e poi addirittura dipinta di un rosso vivace).Il ritorno a casa del protagonista si trasforma in un viaggio nella solitudine perche'la moglie e la cameriera amante non possono alleviare la sua alienata e alienante follia,una follia tanto repentina quanto inspiegabile.E l'atto quotidiano del cucinarsi un pasto aiutandosi con un libro di ricette,il vedere vecchi filmini, ritagli di giornale è solo il tentativo di ricreare un mondo posticcio in cui conta una sola individualita':la sua.E'un film straniante decine d'anni avanti come tematiche che si interroga sulle percezioni di un mondo che puo'essere taroccato a piacimento,si interroga sul ruolo dei mass media(tema molto caro ai sociologi di oggi),si interroga sul ruolo dell'uomo come anello indissolubile nella catena della societa'.E quando la vita altrui non ha piu'valore,quando il gesto dell'annullamento della vita altrui è visto come unica valvola di sfogo alla repressione dell'istinto,allora anche il valore che ha il gesto di uccidere è assolutamente nullo.....come se fosse necessario dare una svolta a una vita piatta,come se fosse indispensabile modificare una scenografia surreale con un atto senza rimedio......Riletto con gli occhi di oggi appare ancor piu'profetico e meno ermetico di quello che poteva sembrare quando usci'....

Su Annie Girardot

la cameriera di poco vestita

Su Gigi Lavagetto

particina

Su Anita Pallenberg

anche lei non ha una parte fatta per brillare

Su Michel Piccoli

lui si che brilla mettendo in mostra tutto il suo vasto campionario di mezzi toni

Su Marco Ferreri

un regista di respiro internazionale sicuramente poco compreso all'epoca

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