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Al centro dell'uragano

Regia di Daniel Taradash vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Al centro dell'uragano

di ethan
7 stelle

In una cittadina di provincia degli USA la bibliotecaria Alicia Hull (Bette Davis), benvoluta da tutti e molto apprezzata anche dai più piccoli, nei quali ha saputo trasmettere la passione per la lettura e di conseguenza della cultura, viene licenziata dai membri del Consiglio comunale poiché, di vedute liberiste, si rifiuta di togliere dall'elenco di libri disponibili uno che ha come tema il comunismo. La concatenazione di eventi che si scatenerà sarà imprevedibile e sfiorerà la tragedia.

'Al centro dell'uragano' è l'unico film diretto dal celebre sceneggiatore Daniel Taradash ('Da qui all'eternità') ed è, seppur nel suo didascalismo che sconfina in alcuni punti nell'esasperazione di situazioni e personaggi, un fervente atto d'accusa nei confronti della Caccia alle Streghe di stampo maccartista ma al contempo (e questa è la parte più riuscita) un inno alla libertà di pensiero e all'importanza della cultura, contrapposta al bieco materialismo di tanti componenti della società americana.

Taradash, che non finirà mai più dietro la macchina da presa, punta più che su una ricerca stilistica tutto sul contenuto (scrive anche il film, in coppia con Erick Moll), dando luogo ad una pellicola infarcita di dialoghi che eccedono nello zelo: di fronte a un fuoco di fila di parole, ciò che rimane però impresso nella memoria è l'unica sequenza muta del film, il rogo finale dei tanti volumi che ardono nell'ampia biblioteca, con titoli di classici in bella vista che se ne vanno in fumo, immagine questa molto eloquente ed esplicita.

Ottimo il cast, capeggiato da una combattiva ed insolita Bette Davis, in un ruolo totalmente positivo, coadiuvata da Brian Keith, politico ed avvocato che ben rappresenta l'ottusità del potere costituito, Joe Mantell, tipico cittadino comune che si fa beffe della cultura e preferirebbe che il figlio Freddie (Kevin Coughlin) giocasse a baseball piuttosto che 'perdere del tempo' con i libri: sono proprio le equivoche parole del padre sulla paura dei comunisti a irretire il giovane, la cui personalità cambia in modo troppo repentino e poco credibile, che compierà un gesto inconsulto.

Il film ha subito una lavorazione molto travagliata, ovviamente per lo scottante tema toccato, con cambi di registi ed attori, prima dell'esito finale, che merita la promozione, pur con qualche riserva.

Voto: 7.

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