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Metropolis

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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La recensione su Metropolis

di VinsDepp
10 stelle

Fritz Lang firma il "prototipo" del cinema fantascientifico e consegna alla leggenda un capolavoro assoluto, una pietra miliare da non perdere per nessun motivo al mondo.

Applausi, standing ovation, ovazioni...quanti elogi si potrebbero fare a questo film, al regista di questo film...agli sceneggiatori, a chiunque ha lavorato in questo film, in questa opera così titanica!!!

1926, il solo pensare di mettere in piedi un qualcosa di così gigantesco rende oggi il tutto agli occhi di noi "uomini moderni" della semplice e pura fantascienza.

Prima di vedere "Metropolis" è impensabile immaginarsi come siano potuti riuscire a rendere perfetto un film che richiede ampi spazi, effetti, scenografie per l'epoca impensabili...e rendersi conto che ci troviamo nel 1926, niente computer grafica, niente effettoni speciali...l'ingegno, il talento e la genialità erano la grandezza.

Benvenuti a "Metropolis".

Fritz Lang, altro maestro indiscusso della storia della settima arte, anche lui esattamente come Murnau è da considerarsi uno dei maggiori esponenti del cinema espressionista tedesco. Lang che con il passare degli anni grazie alla tecnologia che avanza passerà dal muto al sonoro, firmando capolavori assoluti come "M" ma senza dubbio con "Metropolis" Fritz Lang diventa una leggenda, nome immortale nel mondo del cinema.

Facile pensare che per realizzare all'epoca un film del genere non deve essere stato per niente facile, infatti la lavorazione durò più di un anno, quasi trecento giorni di riprese, per non parlare poi della realizzazione delle scenografie che richiesere ingegno e tantissimo tempo. Spese folli per la realizzazione dell'opera tant'è che che ci furnono diversi problemi a livello di finanziamenti.

Le tecniche di ripresa utlizzate per l'epoca erano un qualcosa di assolutamente innovativo, effetti incredibili si ottennero anche grazie a degli ingegnosi giochi di specchi, posizionati in angolature ben studiate riuscirono a creare gli effetti desiderati dal regista.

Il concetto di "profondità di campo" venne preso seriamente in considerazione da Lang per questo film, naturalemente sappiamo tutti che fu Welles con "Quarto potere" a rendere "profondità di campo" bellezza artistica senza pari...ma Lang molti e molti anni prima dimostrò con "Metropolis" di avere già una idea chiara e delineata di questa tecnica, e con i suoi mezzi, sicuramente ancora non comodissimi per realizzare alcune riprese dimostrò una maestria a dir poco imparegiabile.

Nel mondo della fantascienza "Metropolis" è un vero e proprio punto di riferimento, opere importantissime che verranno realizzate moltissimi anni dopo come ad esempio "Blade Runner" sono film che assolutamente hanno preso molto da "Metropolis".

Per questo anche io, nonostante non ho mai amato alla follia questo film, mi sento di parlare di questo film come un classico, un capolavoro assoluto, un cult e un autentica pietra miliare della storia del cinema.

Ora, lasciando per un attimo tutta la spettacolarità a livello visivo che tutti ricordiamo, penso sia opportuno fermarsi a riflettere sui temi trattati da Lang che vanno ben oltre la fantascienza, anzi...nella spettacolarità e nella fantascienza Lang inserisce molte cose che fanno parte della nostra realtà.

Uno dei temi che Lang tocca con maestria e sensibilità è sicuramente il rapporto tra operaio-capo operaio. Il mondo del lavoro, le sue possibilità, le ore lavorative, lo sfruttamento, i diritti dei lavoratori, l'assenza di compassione dei superiori, il sudore degli operai, il sangue degli operai.

La scena iniziale è un qualcosa di sconvolgente se interpretata nella giusta maniera, il cambio turno...uomini che escono lentamente, tutti allo stesso passo, con la testa abbassata, dall'altra parte uomini che entrano e anche loro lentamente, tutti allo stesso passo e con la testa abbassata...ancora più sconvolgente il fatto che noi vediamo quelle persone che si...li riconosciamo come uomini, come esseri umani...ma nei loro movimenti hanno poco di umano...sembrano ormai pilotati, sembrano pezzi di una catena di montaggio, pezzi di una macchina, quella macchina con cui loro vivono dieci ore al giorno...quella macchina che ormai li ha divorati.

Lang quindi ci mostra uno scenario abbastanza sconvolgente, seppur inserito nella sua bellezza visiva.

Il figlio del capo di "Metropolis" innamorato di Maria, si innamorerà anche degli ideali e dei valoridell'operaio...che non vive nel lusso...anzi, vive nei sotterranei della città, vive per lavorare e non per godersi i frutti del suo lavoro, vive per servire il potere.

Ma quanto può durare tutto questo ? Dura il tempo di trovare forza e coraggio per far partire la rivoluzione. Cosa che poi arriverà inevitabilmente, ma arriverà attraverso due fronti...da un lato la rivoluzione di Maria, quella vera, fatta col cuore...da un altro lato quella dei potenti, utilizzanto una "falsa" Maria che porta gli uomini al peccato e a perdere il lume della ragione.

Il finale, è roba d'altri tempi. Perchè dico questo ? Lo dico perchè nel finale assistiamo alla pace tra "boss" e operario, una stretta di mano, unione e fratellanza. Evidentemente quasi cento anni fa l'uomo nutriva ancora delle speranze di pace tra uomo potente e semplice operaio. C'era sicuramente la speranza che le cose sarebbero cambiate in meglio, Lang con questo film ce lo ha dimostrato, anche per questo guardarlo oggi provoca anche un senso di commozione, perchè avvertiamo subito che si tratta di una utopia, di un sogno che purtroppo non si è realizzato...ma se per un attimo vogliamo fare come ha fatto Lang...possiamo continuare a sognare...e dire che quel "momento" deve ancora arrivare.

Un'opera d'arte come questa è in grado di colpirti al cuore e alla mente. E' il cinema fatto con amore e passione, un cinema fatto da chi voleva sbalordire con la tecnica ma allo stesso tempo voleva comunicare cose importanti.

Molto probabilmente dover ricorrere solo ed esclusivamente alla genialità e alla sensibilità dava magiore forza e ispirazione agli artisti, ai registi...che a quei tempi sfornavano film che forse neanche loro si rendevano conto che stavano creando non film ma opere immortali che avrebbe reso loro stessi immortali.

Guardando questi film, guardando "Metropolis" questo senso di magia si avverte ancora, o meglio, io lo avverto...e che si tratti di un horror o di fantascienza la commozione viene sempre a bussarti alla porta del cuore.

Sarebbe stato bello assistere alla realizzazione di opere come queste, sarebbe stato bello essere nel set di "Nosferatu", "Metropolis, sarebbe stato bello vedere la storia che si creava e passo dopo passo, ripresa dopo ripresa si costruiva.

Indimenticabile film, di una importanza stratosferica.

Capolavoro assoluto. Un'altra opera consegnata e custodita nella leggenda.

 

 

 

 

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