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2001. Odissea nello spazio

Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su 2001. Odissea nello spazio

di maldoror
10 stelle

COSI' PARLO' STANLEY KUBRICK

 

"E' là che voi entrate in quella che può essere definita la zona fertile dell'ambiguità, in quanto c'è una spiegazione molto semplice e molto letterale al livello più elementare della storia. Un oggetto è stato lasciato sulla Terra da degli esploratori extra-terrestri circa cinque milioni di anni or sono. Un altro oggetto è stato piazzato sulla Luna per testimoniare per primo della capacità umana di viaggiare nel cosmo. Un altro è stato lasciato intorno all'orbita di Giove con funzioni di segnale. Quando arriva su Giove, l'astronauta Bowman è gettato in un campo di forza che lo porta in una dimensione spazio-temporale situata in un altro angolo della galassia. Lui deve essere "parcheggiato" nell'equivalente di uno zoo umano allo scopo di essere studiato. La sua vita passa istantaneamente in un periodo di tempo che a lui sembra molto breve. Viene alterato il concetto stesso di "tempo" durante il quale la sua vita trascorre. Muore e rinasce sotto una forma di vita superiore. Torna sulla terra come angelo o come superuomo, trasfigurato. Al livello più semplice del film, questo è ciò che accade. Ma il fatto che non si utilizzi alcun nome e che l'avvenimento abbia delle risonanze lontane è positivo. In altri termini il film abbraccia tutto quello che si può collegare a questo soggetto. Non ritengo opportuno di dovermi spiegare oltre questo livello. E' ovvio, ogni impressione che voi proviate verso 2001 è valida nella misura in cui non contiene contraddizioni. Se sortisce un effetto sulle vostre emozioni, sul vostro subcosciente, sulle vostre aspirazioni mistiche, allora è riuscito nello scopo. Una volta che avete avviate le vostre meditazioni, una volta che avete ammesso che l'universo è probabilmente pieno di civilizzazioni evolute, perché ci sono cento miliardi di galassie nell'universo visibile, alcuni di questi concetti si situano ad un livello che l'intelletto umano non può concepire. Questi esseri hanno senza dubbio dei poteri inconcepibili. Potrebbero essere in comunicazione telepatica attraverso l'intero universo e avere la capacità di influenzare gli avvenimenti in maniera divina. Potrebbero infine rappresentare una sorta di coscienza collettiva immortale che viaggia attraverso l'universo. Quando iniziate ad interessarvi a questo tipo di argomenti, le implicazioni religiose sono inevitabili, in quanto queste caratteristiche sono quelle che in genere vengono attribuite a Dio. Ecco quindi, una definizione di Dio perfettamente scientifica."

 

Stanley Kubrick, 1968

 

"Ultima domanda, ci può spiegare il senso della famosa fine di 2001: Odissea nello Spazio?
Non so. E' un film a sé nella mia carriera, quello al quale tengo maggiormente. David Bowman, dopo aver combattuto senza tregua contro la tecnologia (HAL, il computer), parte alla scoperta della verità, non quella sua personale ma la verità universale. Evolvendosi verso un universo difficilmente immaginabile, i suoi occhi gli descrivono quello che nessuna parola può descrivere, come se facesse all'inverso il viaggio verso il centro della terra. A quale scopo, se lui è l'eletto, quello che ha sacrificato tutto, quello che ormai detiene il potere? Schiacciato dal terribile viaggio al quale si è sottoposto, la sua pupilla che riflette la visione umana dell'universo si ritrae, registra per la posterità, perché troppo grande è la divinità fatta uomo. Quando Bowman tocca il fondo, il cartesianesimo che lo illumina non è nient'altro che l'immaginario che deborda e lui è preso d'assalto da tali visioni che ha bisogno di una rappresentazione, di un punto di riferimento. La sua vita è finita prima ancora che iniziasse il suo viaggio. La sua incoscienza opera per l'incoscienza collettiva. Lui penetra Dio come Dio ha penetrato gli uomini, lui partorisce un nuovo se stesso, una nuova fede che gli uomini si sforzeranno di decifrare. Essi hanno il tempo, sono eterni e poco a poco formeranno questo pensiero unitario, ingrandendolo oltre che rafforzandolo, giudicandolo oltre che avvicinandosi. 2001: Odissea nello Spazio è un "trip", una visione il più possibile ottimista dell'umanità, il mio film più aperto, e sono molto felice che ognuno possa adattarlo alla propria mentalità. La Terra è un assemblaggio e l'universo anche. Il giorno in cui il pensiero umano sarà conforme non esisterà più il cinema."

 

Stanley Kubrick, 1994

 

AMEN.

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