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The Blair Witch Project

Regia di Daniel Myrick, Eduardo Sánchez vedi scheda film

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La recensione su The Blair Witch Project

di scafoide
6 stelle

Paura pura! Questo film è un vero incubo, da vedere una sola volta, massimo due. E bisogna NECESSARIAMENTE attrezzarsi con un ottimo sonoro e possibilmente un ottimo video. Quasi indispensabile anche creare la giusta atmosfera, se non si ha la fortuna di poterlo vedere al cinema. Badate bene: questo film non si può vedere e rivedere, perché le paure più profonde che questa storia risveglia vengono sopite dalla razionalità che deriva dalla visione ripetuta.
La sua forza è appunto l'irrazionalità, quella paura infantile e mai spenta per l'ignoto, lo sconosciuto, il malefico, il Maligno. Quelle paure irrazionali che risiedono in primis dentro di noi e che ci fanno commettere stupidaggini, ci mettono l'uno contro l'altro, ci portano a compiere azioni che, analizzate razionalmente, non oseremmo mai neanche solo pensare.

Sulla trama

La trama è semplice e essenziale. Come un fatto che accade realmente, dapprima sembra tutto quotidiano e normale, poi in men che non si dica tutto degenera e diventa incontrollabile. Quasi che la complessità di una trama avrebbe portato razionalità, e quindi meno paura, ecco che la trama è all'osso. Suggestioni ed inquietudini sono nude e crude. Come appunto accade nella realtà, negli incubi più o meno quotidiani che ci sforziamo quanto più possibile di rimuovere.

Sulla colonna sonora

Si può parlare di suoni, più che di colonna sonora. Suoni che hanno del disumano, dell'ultraterreno. Suoni semplicemente TERRIFICANTI.

Cosa cambierei

Niente. E' un bel film. Ma è come un incubo: accade, ma non può essere ripetuto a piacimento. Va visto una, o massimo due volte. Col sonoro di qualità, col video giusto, con l'atmosfera ad hoc. Sennò che incubo è?

Su Heather Donahue

Gente comune, gente normale. Ottima scelta. E' un fatto accaduto a gente comune, in un giorno comune. Può capitare a tutti. Un attore famoso non avrebbe reso.

Su

Non ho notato una forte impronta registica. Questo è normale, vista la tipologia di film. E' fatto a mo' di "videocamera lasciata accesa su fatti che accadono". E quando i fatti accadono non c'è bisogno, o spazio, per una regìa. Essi accadono da soli, in tutta la loro crudezza e incontrollabile maleficità.

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