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American Beauty

Regia di Sam Mendes vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su American Beauty

di alexio350
10 stelle

Tolto il velo, quello che rimane sotto la pelle della società borghese americana è un cumulo di idiosincrasie e frustrazioni. Sam Mendes - con l'aiuto del superbo Kevin Spacey - firma un capolavoro che non indica solo il disastro ma, indirettamente, anche le possibili vie di uscita. Amaro, disturbante e autentico fino alla fine. Voto 10/10.

Il desiderio della bellezza rimane, anche quando tutto il resto crolla e va in frantumi. Non solo il desiderio della bellezza, ma anche la bellezza in sé resta insopprimibile. Per questo le rose continuano a ritornare, in American Beauty: le bellissime rose che Carolyn coltiva nel suo giardino, le rose rosse - superbe e magnifiche - che ricoprono il corpo nudo della smaliziata adolescente Angela, nei sogni erotici di Lester. Nella vita matrimoniale di Lester e Carolyn Burnham, invece, tutto è crollato da un pezzo. Non ci sono più guizzi di gioia nel trascorrere delle loro giornate. Lei è una agente immobiliare che non riesce a vendere un appartamento. Lui il dipendente di una azienda in procinto di essere buttato sulla strada. Non fanno più sesso e la loro unica figlia è la tipica adolescente inquieta, con la quale stentano ad avere un rapporto. Le liti sono frequenti, le frustrazioni e le idiosincrasie si accumulano. La situazione è sul punto di precipitare, e difatti precipita. American Beauty, tuttavia, non dipinge soltanto la scena di un disastro. Non è un "semplice" atto di accusa all'ipocrisie malcelate nelle fessure della società americana. È tanto per intenderci un film molto diverso da America oggi di Robert Altman, sebbene giri attorno allo stesso nucleo. Perché questo? Perché esistono le rose di Carolyn. Perché esiste la sensualità della giovane Angela. Perché esiste quella busta di plastica mossa dal vento, che viene mostrata alla figlia dei coniugi Burnham dal suo singolare spasimante. Quando Lester prende coscienza dei propri desideri, allora ha inizio il suo risveglio: c'è ancora una possibilità di fuga, un mondo che esiste fuori dalla porta. Così si compra la macchina che ha sempre desiderato. Inizia a correre, a sollevare pesi: nella speranza di fare colpo sull'amica di sua figlia, certo; ma anche per il gusto di riscoprire la propria fisicità, la propria vitalità soffocata. In procinto di essere ucciso da un colonnello dell'esercito, alias un gay represso a cui si è negato, Lester è alla fine un uomo sereno, malgrado la sua vita borghese e ben confezionata sia andata a rotoli. Tra rose, accuse e prese di coscienza, American Beauty è un film ipnotico, vivo e appassionante, specchio di una società disperata che non smette di cercare il cielo dietro le grate delle propria prigione.

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