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Il mistero di Sleepy Hollow

Regia di Tim Burton vedi scheda film

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La recensione su Il mistero di Sleepy Hollow

di AlbertoBellini
8 stelle

 

New York, 1799. Ichabod Crane è un ventiquattrenne agente di polizia eccentrico e scrupoloso, con un modo tutto suo di risolvere i casi. I suoi metodi vengono messi a dura prova quando i suoi superiori lo mandano nel piccolo villaggio di Sleepy Hollow per indagare su una serie di delitti, presumibilmente compiuti da un cavaliere senza testa.

 

"L'omicidio non necessita di fantasmi sorti dalla tomba."

 

Dopo il modesto successo ottenuto con "Mars Attacks!", Tim Burton dirige "Sleepy Hollow" (in Italia "Il Mistero di Sleepy Hollow"), opera anch'essa passata (ingiustamente) in sordina. Basandosi su un classico della letteratura americana, il regista statunitense ribalta del tutto il racconto horror scritto da Washington Irving, dando vita ad una nuova visione gotica e citazionista di un cinema che, ormai, non esiste più. Potremmo quindi considerare "Sleepy Hollow", "Ed Wood" e il già citato "Mars Attacks!" come una trilogia-omaggio di Burton ai registi che, da sempre, l'hanno influenzato e cresciuto artisticamente. In ogni inquadratura si possono udire richiami a Mario Bava, Roger Corman, al Dracula di Bela Lugosi e, ovviamente, al suo adorato Vincent Price. Horror, drammatico, giallo e comico, questi sono solo alcuni dei generi che possiamo attribuire a "Sleepy Hollow", pellicola in cui fa da padrona un'atmosfera incredibilmente cupa e surreale. La prima cosa che salta all'occhio, oltre che la grigia ma magnifica fotografia di Emmanuel Lubezki, è la cura millimetrica ad ogni minimo dettaglio: scenografie, costumi, effetti speciali e la colonna sonora composta dall'immancabile Danny Elfman. L'introspezione, la maturazione dei personaggi e l'interazione con l'ambiente circostante sono le basi che sostengono la storia del cavaliere senza testa, il cui viso ha, o meglio aveva, le sembianze dell'immenso Christopher Walken. A dargli la caccia c'è un Johnny Depp in ottima forma, accompagnato da una brava Christina Ricci. Da ricordare inoltre il cameo del grandissimo Christopher Lee, che ci ha recentemente lasciati.

Si aggiunge cosi "Sleepy Hollow" alla lunga lista delle "creature Burtoniane". Un'opera capace sia di incutere timore che di strappare qualche risata.

 

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