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Cronache di poveri amanti

Regia di Carlo Lizzani vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Cronache di poveri amanti

di sasso67
8 stelle

Lizzani porta sullo schermo il romanzo di Pratolini, trovando la giusta "mescola" tra sottofondo politico (siamo nel 1925, dopo il delitto Matteotti e alla vigilia dell'affermazione del Fascismo come regime) e rapporti personali tra gli abitanti di una via popolare di Firenze. La storia intreccia le vicende sentimentali di Mario (Tinti), Bianca (Vanicek), Milena (Lualdi), Ugo (Mastroianni), Gesuina (Ferrero) ed altri con le azioni di resistenza degli antifascisti che si oppongono alle azioni notturne delle squadracce che si aggirano per la città armate di manganelli e pistole. In quel contesto, il Fascismo, a Roma, sta cercando di ripulirsi la faccia e quindi fa perseguire dalla polizia i suoi sicari più brutali, come il ragionier Bencini (Berellini). Poi, nel 1926, arriveranno le cosiddette leggi fascistissime, con l'istituzione del tribunale speciale, ed anche gli assassini saranno integrati nell'ingranaggio del regime. Anche Via del Corno sarà "normalizzata" e i suoi abitanti più pericolosi arrestati. E' commovente la scena della morte di Alfredo (Montaldo), così come sono divertenti altre sequenze ambientate per le vie o nei bordelli di Firenze.

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